Angelo Giubileo: La Mente di Dio



  
Con l'espressione mind uploading s'intende comunemente il procedimento, ipotetico, di trasferimento di una mente cosciente da un cervello a un hardware non biologico come un computer. Così pensata, tale tecnica ripete lo schema logico e quindi la struttura ipostatica dell'idealismo platonico, nel senso che il modello di un'idea (es.: la cavallinità), originario, intellegibile, s'intenda riversato nello spazio, inteso pertanto da Platone come "ricettacolo", occupato, come in un vaso, dalle forme sensibili della materia in qualche modo riconducibili all'idea medesima (es.: diverse forme o tipi di cavalli).
In siffatto schema, il pensare logico tiene conto necessariamente di una misura intermedia che è quella cosiddetta del tempo. In base allo schema platonico, il tempo è una misura necessaria e quindi imprescindibile. E quindi ancora una misura della mente che ne caratterizza l'operatività logica, meglio sarebbe dire sistematica.
Diversamente, accade con lo schema del pensiero e del pensare logico di Parmenide; capace di escludere la misura del tempo, di prescindere da essa, così come validamente ed efficacemente attestato dallo storico della scienza Giorgio de Santillana nell'espressione del testo seguente così come da me mutuato:
Se (l'Essere) fosse venuto dal nulla, che necessità avrebbe potuto farlo sorgere dopo o prima? Pertanto è necessario che esso o esista del tutto o niente affatto' (Parmenide). In altre parole, i punti di tempo non hanno per sé alcun carattere distintivo che ci permetta di sceglierne uno e distinguerlo da tutti gli altri: poiché è situato in un dato tempo e non c'è altro a cui fare riferimento, non possiamo sapere di quale punto di tempo si tratti. Ne consegue, per il Principio di Indifferenza, che l'esistenza dell'Essere deve stare in pari rapporto con ognuno di essi: o sussiste per tutti o non sussiste per nessuno" (G. de Santillana, Fato antico e fato moderno, ed. Adelphi 1993, p. 108, s.). E proseguendo: "Il Principio di Indifferenza trova però il suo campo massimo di applicazione quando si tratta dello spazio, come ben vide Parmenide allorché lo elesse a strumento fondamentale della sua logica. La geometria euclidea impone al proprio spazio (n.d.r.: evidenzio qui l'uso del termine "proprio") tre requisiti: per prima cosa, deve avere continuità (in un senso un po' più forte di quello di una semplice assenza di interruzioni fra un punto e l'altro); in secondo luogo, deve essere lo stesso, ovunque omogeneo, in modo che si possano liberamente spostare le figure da un luogo all'altro senza alterare le loro proprietà geometriche; infine, deve essere isotropico, ossia uguale in ogni direzione, in modo che si possano far ruotare le figure senza influire su di esse". Per poi concludere: "ciò che egli (Parmenide) aveva in realtà in mente era lo spazio del matematico (e del fisico)" (Ibidem, pp. 109-110).

Nel modo di pensare logico di Parmenide, le diverse forme sensibili dell'essere sono riconducibili a unità solo mediante l'intelletto, così che è corretto dire che la formulazione ipostatica della mente in Parmenide oltre che materialista è monista, nel senso cioè esprimibile continuamente che l'essere: "è".
Se la supposizione materialista sia fondata e l'operazione di mind uploading sia possibile, nell'ottica del pensiero di Parmenide non è escluso che ciò implichi la possibilità di trasferire la prospettiva intellegibile dell'unità, almeno si ritiene comunemente a un certo sviluppo dell'attuale mente intellegibile, o il punto di vista ontologico dell'essere o trasferire esattamente la consapevolezza che l'essere "è", e non altro viceversa legato necessariamente alla prospettiva e dinamica del tempo. Ancora: implementare il principio dell'attività conoscitiva, che altro non è se non ciò che chiamiamo coscienza, e fare in modo che operi una mente nuova per un nuovo inizio; in qualche modo alla stregua del "pensiero iniziale" dei presocratici, e in particolare di Parmenide, e del "pensare in modo iniziale", così come forme concettualmente intese da Heidegger.
Ciò che, nel corso dei processi di uploading mind, serve a immaginare la possibilità e quindi la costruzione di una mente che operi in uno spazio indefinito come lo "spazio aperto" del Senza-Limite di Anassimandro o "abisso del caos" di Esiodo, una sorta di vaso senza fondo, un "campo" come lo ha inteso anche Einstein. Qualcosa solo apparentemente simile al "campo del vasaio", in cui operasse il vasaio di Platone, che è il dio della relativa tradizione storiografica, di cui ci parla anche il vangelo di Matteo (27, 9-10) richiamando la metafora del profeta Zaccaria (11, 12-13), per errore identificato dall'evangelista con Geremia. Ma, essenzialmente, un "campo" diverso in cui la nuova mente, paragonabile a quel dio, operi continuamente, senz'alcuna modalità di presupposizione temporale, in eterno.
Confrontando il suo modo di pensare con quello di Parmenide, Platone ebbe a dire che l'Eleate avesse, mediante il suo giudizio, "congelato" la realtà. A tale proposito, nell'attualità e a esempio, mi sovviene quanto accade nello sport del calcio con la tecnica del fermo immagine e il cosiddetto contemporaneo giudizio del Var (video assistant referee). 
  
*Nota di  R. Guerra...  questo testo  di Angelo  Giubileo,   postfilosofo neoparmenideo e  giornalista (Vice Drettore di Pensa Libero di  Salerno) ( in ottica  transumanista e futuribile è  francamente entusiasmante.  Nell'area, si muovno,  tra anche altri, il  giovane  Tommaso Tosi, una relazione  in tal senso anche nel Convegno  Officine Orbitali a cura di Space  Renassance (Bologna, 2018). . Oppure il  noto Riccardo Campa  in  Il ritorno del paganesimo...  una teoria della modernità,  ad alti livelli sulla Grecia scientifica e  tecnica ... Questo breve saggio  di  Giubileo (poi  spesso nei suoi scritti  anche  lateralmente si  captano estensioni in tal senso,  è praticamente un wireless  4   G  tra uno dei temi piu radicali  futurologici attuali e certo "eterno ritorno"   da Parmenide ecc.  Tra l'altro , visti gli archetipi in primo piano  in merito, è anche  una confutazione almeno potenziale di tante critiche anche scientifiche al Mind  Up Loading, per il suo supposto materialismo eccessivo se  non deja vu. Invece, altro im-materialismo in evidenza evidenzia conferma che  le dinamiche sono assai più complesse e per nullla scientiste, al di là della fattibilità futura di un futuro del genere  Mind Up Loading....

Ulteriromente e come dice Giubileo:
"lo "spazio aperto" del Senza-Limite di Anassimandro o "abisso del caos" di Esiodo, una sorta di vaso senza fondo, un "campo" come lo ha inteso anche Einstein. Qualcosa solo apparentemente simile al "campo del vasaio", in cui operasse il vasaio di Platone, che è il dio della relativa tradizione storiografica, di cui ci parla anche il vangelo di Matteo (27, 9-10) richiamando la metafora del profeta Zaccaria (11, 12-13), per errore identificato dall'evangelista con Geremia. Ma, essenzialmente, un "campo" diverso in cui la nuova mente, paragonabile a quel dio, operi continuamente, senz'alcuna modalità di presupposizione temporale, in eterno. Confrontando il suo modo di pensare con quello di Parmenide, Platone ebbe a dire che l'Eleate avesse, mediante il suo giudizio, "congelato" la realtà"...    Questi  "concetti"  ci sembrano  intuizioni  proto scientifiche, infine, di quel che dopo Einstein, sta scoprendo come  paradigmi almeno ipotetici la stessa  Fisica quantistica....

 (* Photo dal  Web)