L'ANTICO TESORO

L'ANTICO TESORO

Nello scorrere del tempo, il linguaggio della verità dell'"inizio", che Heidegger dice "è ogni inizio che è", ha subito modifiche e interpolazioni tali da alterarne il senso e il significato originario.
In particolare, Ermete Trismegisto dice: "La conoscenza universale può essere rivelata solo ai nostri fratelli che hanno affrontato le nostre stesse prove.
La verità va dosata a misura dell'intelletto, dissimulata ai deboli, che renderebbe pazzi, nascosta ai malvagi, che solo potrebbero afferrarne qualche frammento di cui farebbero arma letale.
Racchiudila nel tuo cuore, e che essa parli attraverso le tue opere.
La scienza sarà la tua forza; la fede la tua spada; e il silenzio la tua corazza impenetrabile" (in specie, cfr. https://www.erbasacra.com/it/aree-tematiche/esoterismo/la-tradizione-ermetica.html).
E invece la Verità non resta nascosta ma si disvela, apertamente, come dice ancora Heidegger, nella "radura" in cui, come anticipato da Parmenide, si manifesta continuamente e cioè, da sempre e per sempre, in modo che "l'Essere è e non può non essere".
Così che Plutarco saggiamente conclude: "se la Conoscenza e il Pensiero della realtà venissero meno, l'Immortalità non sarebbe più Vita, ma Tempo".
Quanto alla differenza sistematica, occorre precisare che l'adesione di ogni individuo al "sistema ermetico" presuppone una concezione "eroica" (e non "sacerdotale") e "sapienziale", rivolta continuamente a cambiare e realizzare se stessi e il mondo secondo uno schema o modello, per l'appunto, predeterminato.
E quindi niente affatto una "Conoscenza", Individuale o sperimentale, di sé stessi e del mondo, che è e rappresenta l'unica vera forma di conoscenza, capace di unificare, in un tempo che Platone diceva 'Il Medesimo", il soggetto e l'oggetto di ogni relazione che accade e che: "è".

Angelo Giubileo