Esopianeti e Star Trek...
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Mustafar
Questo piccolo pianeta vulcanico è lo sfondo su cui si svolge una delle scene più iconiche della seconda trilogia di George Lucas: lo scontro tra Obi-Wan e Anakin Skywalker, da cui il giovane Jedi passato al lato oscuro uscirà sconfitto, per trasformarsi così definitivamente nel Sith Dart Fener. A parte questo, Mustafar non ha molti elementi caratteristici, a parte una superficie ricoperta per larga parte da caldere vulcaniche e lava liquida. E a ben vedere, esopianeti simili non mancano anche nella nostra Galassia. La Nasa ne cita 3 nella sua lista. Kepler-78b, un pianeta poco più grande della nostra Terra, circa due volte più pesante, e quindi composto con ogni probabilità principalmente di rocce e ferro, risorse che renderebbero profittevole, come accade su Mustafar, il suo sfruttamento minerario. La superficie infuocata di questo esopianeta è dovuta però all’orbita strettissima che compie attorno alla sua stella, e quindi le temperature non sono compatibili con la vita. Ma è sempre meglio di quanto troveremmo su Kepler-10b, primo pianeta roccioso scoperto dal telescopio Kepler: l’orbita 20 volte più ravvicinata di quella che compie Mercurio attorno al Sole fa sì che la superficie nelle ore diurne raggiunga temperature di oltre 1.370 gradi. Chiude la classifica CoRoT-7b, esopianeta scoperto nel 2010 a circa 480 anni luce di distanza dalla Terra. Si ritiene che sia quanto rimane di un pianeta delle dimensioni di Saturno, la cui orbita lo ha portato talmente vicino alla sua stella che oggi è composto unicamente di materia solida: le temperature sulla superficie superano i 1.900 gradi, e la faccia illuminata è composta di rocce e metalli fusi....................................................................................................................