Claudio Strano. "La Giacca di Gundel" recensione/intervista da Il Resto del Carlino
(Resto del Carlino, 6 novembre 2011)
IL LIBRO INNOVATIVA DIFFUSIONE PER L'OPERA DI CLAUDIO STRANO
«La giacca di Gundel»:
un romanzo a 'comando'
Fra thriller e Kundera si stampa da soli via internet
di STEFANO LOLLI
UN PO' THRILLER storico, un po' romanzo di «idee» per dirla alla Milan Kunder. Ma soprattutto un romanzo... Strano, di cognome e di fatto: perché «La giacca di Gundel», opera del giornalista ferrarese Claudio Strano, è tra i primi libri di autori cittadini disponibili con la formula, innovativa ed ora diffusissima soprattutto all'estero, della stampa 'on demand'. In pratica, basta andare su Internet (sia cercando il titolo su Google o sul sito www.lulu.com che rimanda al libro): qui, dopo aver letto gratuitamente un'ante- prima di 15 pagine, il lettore può decidere l'acquisto del libro. Sia nella versione online (o pdf, per chi vuole stamparselo a casa), ma anche chiedendo di farsi spedire a casa la copia, cellofanata e prottetta in una custodia di cartone.
STRANO, anzi innovativo. Il libro invece è un romanzo classico, ambientato tra l'Italia e l'Unghe- ria, tra Venezia, Bologna, Ferrara e Budapest dove si intrecciano le vicende di due uomini (e di due generazioni) di ungheresi vittime della storia, «entrambi figli del periodo comunista poi travolti dai rapidi cambiamenti della società WEB Il giornalista ferrarese Claudio Strano, 49 anni: il suo libro si trova su www.lulu.com
— spiega l'autore —, il primo Gàbor manager emergente che vorrebbe trovare consolazione nei valori del passato, l'altro Balàsz giovane con famiglia a carico che si fa sedurre dall'idea dell'occasione di una vita». E' una giacca che li lega (quella fornita dal ristorante Gundel), e che scatena la trama fitta di richiami a orga- nizzazioni criminali, musei decisamente particolari (la «Casa del Terrore») ed episodi della storia recente, realmente avvenuti. «Tutto prende l'avvio nel 2004, che ha sancito l'ingresso nell'Unione Europea dell'Ungheria e di altri nove paesi dell'ex blocco sovietico», riprende Claudio Strano. 49 anni, già autore di raccolte poetiche («Borborigmi») e testi narrativi («Racconti di leggero astigmatismo») che ora approda alla forma del romanzo. «Oltre ai timori, alle paure, alle fobie ed alle crisi di identità che hanno condizionato l'approdo degli ungheresi all'Europa — spiega il giornalista —, sono rintracciabili nel libro anche temi di attualità italiana: dalla discussione sulla procreazione assistita alla strage degli innocenti (i bambini abbandonati o uccisi), dalle questioni legate all'immigrazione all'incontro-scontro sulle culture diverse». Evidenti, in chiave letteraria, i richiami a due grandi scrittori magiari (Sàndor Ma- rai e Peter Esterhàzy), citati in cartaceo o in quello elettronico,
ecco il vantaggio del libro 'print on demand'. «In tutto avrai perso
un quarto d'ora — sorride lo scrittore, rivolto all'ideale lettore —, meno che andare in libreria ma
non avrai inquinato e soprattutto avrai fatto un'esperienza nuova, se non l'hai già provata. In libre-
ria, comunque, ci potrai andare lo stesso, come faccio io, in un altro momento. Ma lì non troverai 'La giacca di Gundel'...». Strano? Già. Di cognome e di fatto.