Vitaldo Conte, Manifesto Trans.futurista
Vitaldo Conte continua la sua
esplorazione-divulgazione del Futurismo contemporaneo pubblicando su "Il
borghese" del febbraio 2014 un sintetico articolo intitolato FUTURISMO
IN DADA «OGGI» Manifesto di Politica Vita Creazione. Ne
pubblichiamo qui di seguito alcuni significativi estratti, poiché, oltre
a contenere linee-guida e protagonisti del Futurismo negli anni
Duemila, sono citati diversi attivisti del Movimento per l'Arte
Vaporizzata. *Antonio Saccoccio
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Probabilmente, come scrive Stewart Home in Assalto alla Cultura, per
«soddisfare le richieste ideologiche di chi li pagava, gli storici hanno
trattato il futurismo come uno dei tanti movimenti artistici d’inizio
secolo». Il Futurismo, tuttavia, oltrepassò la pittura, la poesia, la
musica per creare un abbigliamento e un’ambientazione e, anche, una
«politica» futurista che si fuse con tutte le altre espressioni. Se
accettiamo l’ipotesi della sua «rivoluzione continua», questa potrebbe
oggi essere maggiormente riscontrabile attraverso i suoi ancora numerosi
aspetti segreti e relazionali che coinvolgono l’esistenza quotidiana.
Come, per esempio, le sue variegate suggestioni sull’azione
politico-culturale. [...]
La bellezza, che sprigiona un’azione della vita come arte, è già un dono
di per se stesso. «L’arte viva» futurista spinge verso
un’attività-pensiero anche di gruppo, che alimenta (con il suo
movimento) il «fuoco» dell’espressione, sintesi superiore dei vari
contributi individuali. Il Futurismo, è accaduto anche recentemente, è
tornato a «rivivere» in altre dichiarate apparenze: negli eventi di
Graziano Cecchini, nel Post-Contemporaneo di Valerio Zecchini. Io
stesso, impegnato in testi verbali su questo movimento, ho avvertito,
nell’anno del centenario, la necessità di un loro sconfinamento
nell’arte-azione, attraverso il mio avatar creativo Vitaldix. [...]
La tecnica e la scienza sono connaturali in attuali valenze
«transfuturistiche». La tecno-fantasia «suggerisce un rapporto vivente
con l’estetica della realtà», nota Roberto Guerra, che la trasferisce
nella visionarietà dei suoi video e testi. Indicazione che «vive» nelle
estensioni dell’open space: come nella comunicazione del Net.Futurismo
che ha sentito l’esigenza di rinnovare la battaglia futurista,
transizionandola verso la grande rivoluzione informatica e digitale. Il
movimento (partito dal 2005), con il contributo teorico e
oltre-artistico di Antonio Saccoccio, Stefano Balice, ecc., ha raccolto
consenso blogger e internauta. Il Futurismo è declinato in un pensiero
prevalentemente scientifico nel Movimento Transumanista Italiano: come
nei testi teorici di Riccardo Campa, significativo il suo Trattato di
Filosofia Futurista (Avanguardia 21, 2012), e di Stefano Vaj
(Biopolitica, 2005).
Il Trans-Futurismo «vissuto oggi» è debitore, nell’azione, del
linguaggio vitalistico dell’arte-vita espresso all’origine da questo
movimento. Risulta contaminato dal Dada per la vocazione di quest’ultimo
a evadere dai possibili canoni comportamentali, espressivi ed
esistenziali, come quelli di costituirsi in un gruppo definito, in cui
l’ascolto del «caso» diviene una rotta al limite della mistica. Questo
Futur-Dada s’incontra anche con l’espressione di successive poetiche,
coesistendo in una anarcocontinuità di azione e lettura.
VITALDO CONTE