GIUSTIZIA E TIRANNIA. CONSIDERAZIONI IMPROBABILI

Per un tiranno sarebbe il massimo della follia tentare di privare permanentemente il suo popolo di tutti i diritti, e rendere per sempre dipendenti dal suo capriccio tutti gli aspetti della loro vita. Agli oppositori della tirannia moderna (o delle diverse tirannie moderne) sarebbe assicurata una facile vittoria se avessero di fronte dei despoti che ignorassero il bisogno di diritto e di giustizia dei loro sottoposti o sudditi nelle loro relazioni personali, sociali ed economiche.Specialmente, per fare un esempio, durante l'era staliniana, nella letteratura scientifica occidentale era diffusa l'opinione che il diritto sovietico mancasse di ogni elemento etico o concetto di giustizia, che fosse soltanto un sistema di normazione imposto da uno stato onnipotente per assicurare la sua onnipotenza, e che non fosse diritto in alcun significato plausibile della parola. Il sistema sovietico, secondo tale opinione, sarebbe stato caratterizzato dallla "mancanza di significato in genere dell'ordine legale. Dove regna lo stato di polizia, il diritto è soltanto un figliastro". Simili, esagerate asserzioni o considerazioni della mancanza di diritto nel sistema sovietico oscurano soltanto gli importanti problemi dell natura e della qualità del diritto e della giustizia sovietici, aldilà delle sue innegabili degenerazioni. Il sistema sovietico di diritto e di giustizia non era un carattere marginale della vita sovietica, un "figliastro", suscettibile di spiegazione soltanto come una sopravvivenza del passato o come una concessione di mala voglia alla psicologia popolare. Il diritto e la giustizia sovietici, dunque, erano parte integrante del sistema politico, economico e sociale della Russia sovietica, ed esigono tuttora una spiegazione compatibile con una spiegazione del sistema stesso nel suo complesso.
Casalino Pierluigi, 26.10.2014