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L'OPINIONE

Lo sviluppo: sistemi
lineari ed esponenziali

di Giuseppe Lanzavecchia

27 marzo 2015ECONOMIA

 
Nei miei recenti lavori sulle anatre zoppe e la contrapposizione tra sistemi lineari ed esponenziali ho cercato di evidenziare come, per una possibile ripresa dell'economia europea e italiana, non sia sufficiente e spesso sia addirittura controproducente investire in settori lineari anche se si presentano promettenti, redditizi, creatori di lavoro e competitivi. I sistemi lineari evolvono senza rotture e sono tipici di governi, sistemi politici, organismi regolatori, di molte grandi aziende, mentre quelli esponenziali tendono a moltiplicarsi ed esplodere in nuove soluzioni, ossia, come le start-up della Silicon Valley, sono innovatori, creatori e distruttori che vogliono cambiare il gioco, e spesso non sono accettate, se non aggredite.
Un'attenzione rigorosa è indispensabile, oggi più che mai, dato che è in atto una certa ripresa e si sta verificando una crescente propensione agli investimenti, i quali debbono essere rivolti a settori destinati ai grandi sviluppi, particolarmente quelli a tendenza esponenziale, mentre si debbono evitare quelli rivolti ad attività – delle quali spesso non si intuisce bene il futuro – che sono lineari e rischiano di diventare appannaggio dei paesi Brics se non di quelli che stanno uscendo dal sottosviluppo. Il presente lavoro, pertanto, esaminerà alcuni degli sviluppi che si stanno prendendo in considerazione in Europa e in Italia, altri concepibili, altri ancora a rischio.
Pensa diverso. Ogni essere, sistema, oggetto può essere migliorato
Nella Silicon Valley c'è chi pensa che si debba fare di più: persone, gruppi aziende lavorano bene, pensano "big", ma non sfruttano tutto il potenziale intellettuale e la creatività in modo da cambiare lavoro, pensiero, modo di vivere. Tutto si può cambiare, migliorare utilizzare pienamente se davvero lo si vuole, se si è geniali e non si ha paura di un mondo diverso che sconvolge ogni regola del passato. Tutto si può fare più in fretta: nel 2003 la prima lettura del genoma umano ha richiesto il lavoro di 2800 scienziati per 13 anni, oggi bastano pochi giorni. Cibo e agricoltura si sono sempre modificati. Pane e pizza hanno beneficiato del grano geneticamente manipolato. Il futuro del pomodoro San Marzano, in via d'estinzione, è nelle mani della bioingegneria, a meno che le leggi non lo proibiscano. Si stanno realizzando cellule e tessuti per produrre carne sintetica, con risparmio di risorse, acqua, terreno. In questi ultimi mesi in Italia si è prodotto l'unico vaccino anti-ebola. Si può accrescere l'intelligenza degli animali: nel febbraio di quest'anno Current Biology ha pubblicato come, modificando il loro DNA con segmenti di cromosomi umani si ottengono topi più intelligenti. In modo analogo si è modificato il cervello di due piccole scimmie. L'emergere di nuove creature biologiche o elettroniche intelligenti ha conseguenze economiche, sociali, etiche e religiose sbalorditive, che vanno gestite, ma accettate.
Si pensa anche al nuovo uomo, al transumanesimo, che la comunità scientifica ha considerato finora poco credibile, ma che l'accelerazione del progresso tecnologico comincia a inquietare come se si fosse aperto un vaso di Pandora: l'uomo di domani avrà caratteristiche "aumentate" grazie all'intelligenza artificiale e a modifiche genetiche. Nessuna paura, da sempre gli oggetti dell'uomo sono "PIÚ": forti, veloci, produttivi, capaci; domani sarà l'uomo stesso ad acquisite le proprietà avanzate oltre a quelle che costruirà per i suoi strumenti.
La gente ha paura, non vuole le cose nuove, gli Ogm, i cambiamenti.

..............CONTINUA