Ferrara: L'Ariosto e l'Orlando Furioso 5 secoli dopo
fonte HUFFINGTON POST
Cosa vedeva Ludovico Ariosto quando chiudeva gli occhi e stava per descrivere una battaglia, un duello tra i cavalieri o il compimento di un incantesimo? Quali sono stati i libri ad averlo influenzato maggiormente in tal senso e, soprattutto, quali opere d'arte furono le muse del suo immaginario?
Al Palazzo dei Diamanti di Ferrara è stata allestita "Orlando Furioso 500 anni", una mostra molto interessante - e a suo modo imperdibile (è visitabile da domani, 24 settembre) - che cerca proprio di rispondere a queste domande che ruotano attorno a L'Orlando Furioso, la sua opera più conosciuta, ultimo tra i romanzi cavallereschi e primo tra i moderni di cui quest'anno ricorrono i cinquecento anni dalla sua prima pubblicazione, avvenuta proprio nella città estense nel 1516.
Quello che è considerato unanimemente il primo poema classico italiano - apprezzato per il suo essere misterioso, disincantato e sognante insieme e che, tra i suoi numerosi fans, ebbe grandi autori come Machiavelli, Cervantes, Galileo, Voltaire, Pirandello e Calvino - torna in auge grazie a questa mostra - un lungo lavoro durato tre anni - a cura di Guido Beltramini e Adolfo Tura, affiancati da Maria Luisa Pacelli e Barbara Guidi della Fondazione Ferrara Arte che ha pubblicato anche il prezioso catalogo. L'Orlando Furioso è il punto di partenza di questa mostra, visitabile fino all'8 gennaio prossimo, e tutti i viaggi, i condottieri (reali e leggendari), le battaglie e la vita cortese li ritroverete compresi nelle oltre ottanta opere presenti.
Noi dell'Huffington Post l'abbiamo vista in anteprima e qui vi segnaliamo i 5 motivi per non perderla. Gli altri, li scoprirete voi:
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http://www.huffingtonpost.it/2016/09/23/mostra-orlando-furioso-ferrara_n_12154048.html
.... 5 motivi per non perdere la mostra dell'anno
L'Huffington Post | Di Giuseppe Fantasia
Cosa vedeva Ludovico Ariosto quando chiudeva gli occhi e stava per descrivere una battaglia, un duello tra i cavalieri o il compimento di un incantesimo? Quali sono stati i libri ad averlo influenzato maggiormente in tal senso e, soprattutto, quali opere d'arte furono le muse del suo immaginario?
Al Palazzo dei Diamanti di Ferrara è stata allestita "Orlando Furioso 500 anni", una mostra molto interessante - e a suo modo imperdibile (è visitabile da domani, 24 settembre) - che cerca proprio di rispondere a queste domande che ruotano attorno a L'Orlando Furioso, la sua opera più conosciuta, ultimo tra i romanzi cavallereschi e primo tra i moderni di cui quest'anno ricorrono i cinquecento anni dalla sua prima pubblicazione, avvenuta proprio nella città estense nel 1516.
Quello che è considerato unanimemente il primo poema classico italiano - apprezzato per il suo essere misterioso, disincantato e sognante insieme e che, tra i suoi numerosi fans, ebbe grandi autori come Machiavelli, Cervantes, Galileo, Voltaire, Pirandello e Calvino - torna in auge grazie a questa mostra - un lungo lavoro durato tre anni - a cura di Guido Beltramini e Adolfo Tura, affiancati da Maria Luisa Pacelli e Barbara Guidi della Fondazione Ferrara Arte che ha pubblicato anche il prezioso catalogo. L'Orlando Furioso è il punto di partenza di questa mostra, visitabile fino all'8 gennaio prossimo, e tutti i viaggi, i condottieri (reali e leggendari), le battaglie e la vita cortese li ritroverete compresi nelle oltre ottanta opere presenti.
Noi dell'Huffington Post l'abbiamo vista in anteprima e qui vi segnaliamo i 5 motivi per non perderla. Gli altri, li scoprirete voi:
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