Intervista a Cristiano Rocchio (Umanesimo e Avanguardie. Conferenze e Manifesti) (Asino Rosso eBook)

 


D- Rocchio, alcune conferenze saggi memorizzate nell'eBook: un memo ora forte, sintesi del tuo percorso originalmente e parallelamente futuribile e neorinascimentale, uno sguardo in genere controintuitivo, come mai questa tua visione del divenire storico "sistemica" anziché riduzionista come spesso capita?

Forse questo carattere è dovuto ai miei studi sulla retorica antica e soprattutto sulla topica, lo strumento per l'analisi critica di una questione per la composizione del discorso. Nell'attività culturale ed educativa dell'uomo è possibile ravvisare dalla tarda Antichità in poi alcuni tratti costanti, come la facoltà di riflessione razionale e discussione critica della tradizione precedente e delle condizioni in cui l'uomo si trova a vivere, e il tentativo di rendere disponibili ai contemporanei e ai posteri i risultati delle proprie ricerche.

Boezio e Marziano Capella, Tommaso d'Aquino, Brunetto Latini, Dante, Boccaccio, Lorenzo Valla, Agricola ed Erasmo da Rotterdam riconsiderarono criticamente le nozioni ricevute dal loro contesto culturale, le rielaborarono e trasmisero ai loro contemporanei e a noi. In questa attività sembra che sia operativo il principio che ho chiamato di comunicazione e diffusione, contrapposto al principio di autorità1. Tale orientamento alla comunicazione della conoscenza e alla critica razionale sembra operante anche nell'attività degli enciclopedisti francesi e degli intellettuali illuministi.

La tendenza (soprattutto ottocentesca e novecentesca) alla specializzazione e all'approfondimento delle discipline ha condotto ad una incapacità di comunicazione tra i diversi specialisti, dei quali si è costretti ad accettare l'autorità nei rispettivi campi di conoscenza, senza alcuna possibilità di verifica razionale e di critica.

Sembra tuttavia che anche nell'epoca contemporanea operi il principio di comunicazione e diffusione – e quindi anche il principio opposto di autorità – per esempio con internet, l'uguaglianza dei diritti, il suffragio universale, la possibilità di accedere (quasi) universalmente all'istruzione e alla cultura. Riporto da "Una riflessione su due principi storici contrapposti":

1 Le scie delle comete, Una riflessione su due principi storici contrapposti


Attualmente in ambito economico e commerciale il principio di comunicazione e diffusione è particolarmente evidente, perché la singola impresa tende a diffondere il proprio prodotto quanto più possibile e dà la possibilità di goderne i vantaggi ad un crescente numero di persone (per esempio il telefono cellulare; ma anche in epoche passate, come la produzione proto industriale, il commercio e successivamente la produzione di massa), sicché sembra che lo scopo dell'attività economica [in quanto tale] non sia l'arricchimento individuale del singolo attore economico, bensì il miglioramento delle condizioni in cui vivono i suoi simili (questo punto di vista aiuta a comprendere perché gli istituti attraverso cui viene realizzato tale scopo si chiamino imprese). Si può forse stabilire nel principio di comunicazione ed in quello di espressione ad esso associato il carattere distintivo dell'epoca umanistica e della prima età moderna, sicché il Rinascimento ne sarebbe una conseguenza ed uno sviluppo, come anche l'Illuminismo, perché caratterizzati dallo stesso principio di diffusione; che sembra tuttora operante e potrebbe forse contribuire ad eliminare nel singolo uomo il senso di inferiorità, a restituire la fiducia nelle proprie capacità creative ed in quelle dei propri simili. Questa prospettiva adombra una nuova concezione dell'uomo, la cui elaborazione corrispondente alla realtà storica mi sembra davvero opportuna.

Resta una questione, a quale scienza spetti questo ripensamento, quale «entra nei bisogni dell'uomo» (Fernand Braudel). A mio parere, come è già avvenuto nell'Umanesimo e nel primo Rinascimento, la disciplina più adatta alla ricomprensione raccoglie la filologia, la dialettica e la retorica, e tale riflessione può cominciare con le scienze del discorso. Questo in poche parole uno dei futuri possibili per l'Uomo.



Il testo che ho citato è in gran parte dovuto alle riflessioni condotte insieme ad Achille Olivieri, al quale devo anche tutto l'ultimo paragrafo.



D- Rocchio, le avanguardie del Novecento come chiave di lettura per il nostro tempo debole, erano umanesimi tecnologici misconosciuti e pensiero ancora solido?

La critica delle Avanguardie novecentesche nacque secondo me anche dalla consapevolezza che l'uomo nella civiltà industriale non aveva possibilità di sviluppare appieno le sue potenzialità. Pensiamo per esempio a Boccioni, alla sua esaltazione del movimento come nuova concezione della realtà e della vita, per rappresentare la quale egli stesso ha consapevolmente escogitato nuovi nuovi codici di espressione. Sembra che la sua ricerca si svolga intorno alla nuova condizione dell'uomo nella sua epoca, nella quale baluginavano per i futuristi e per i dadaisti nuove modalità di vita e sconfinate possibilità di espressione creativa. Sembra che il secolo breve, che ha migliorato enormemente le condizioni di vita nel mondo occidentale, non abbia attuato queste esaltanti possibilità, né per il mondo occidentale, né per il resto del mondo. Perciò il pensiero avanguardistico è senza dubbio attuale, molto probabilmente umanistico – anche nel senso chiarito da Oscar Nuccio nel suo Pensiero economico italiano1 – e certo, anche rigoroso, almeno in quanto adatta i concetti filosofici antichi alla condizione del nascente uomo tecnologico. Probabilmente, se smettiamo di considerarle solo fenomeni transitori verso la stabilizzazione di scuole artistiche, abbiamo molto da imparare dalle Avanguardie novecentesche, come minimo una purezza di sguardo sulla realtà e il coraggio di interpretarla e di spiegarla così com'è.

1 Oscar Nuccio, Il pensiero economico italiano. 2. Le fonti (1450-1750). Dall'umanesimo economico all'economia galileiana, Sassari, Gallizzi, 1991, pagina 211.


D- Rocchio, hai esplicitamente dedicato l'eBook al Professor Achille Olivieri, tuo Maestro...

Ricordo con molto piacere il Professor Olivieri, la sua curiosità scientifica, il suo argomentare grazioso e disteso, la sua cultura solida e il suo sogno infinito del sapere, che lo accomuna ad Erasmo e ai grandi umanisti del passato. Mi sono avvicinato a lui, grande ed accurato studioso di Erasmo, su consiglio del Professor Baldassarri, all'epoca in cui stavo traducendo il De copia verborum ac rerum di Erasmo. Nonostante fosse un testo ancora inedito in Italiano, il Professor Olivieri con squisita delicatezza ha privilegiato il mio primo libro, I binari della persusasione, che è stato edito da Aracne Editrice nella collana da lui curata, Il cannocchiale dello storico, l'anno prima di pubblicare la traduzione di Erasmo.

Il Professor Olivieri applicava i principi dell'educazione umanistica, lasciava grande spazio alla libertà di ricerca, accoglieva molteplici punti di vista e richiedeva accuratezza e rigore filologico. Quando ho cominciato a interessarmi ai manifesti delle Avanguardie, nel periodo che considero il mio tirocinio, mi ha accompagnato volentieri in questa insolita incursione con la sua maggiore esperienza e con la sicurezza del filologo navigato e, con le parole di Nietzsche, degli spiriti liberi. Non credo possa esserci insegnamento migliore.


D- Rocchio, sono pronti i nativi digitali ad essere i protagonisti della storia prossima ventura?

Non sembra che per loro sia così importante competere e primeggiare, per esempio nelle materie scolastiche, quindi forse non sono interessati ad essere protagonisti della storia – e forse proprio per questo lo saranno, e magari realizzeranno l'utopia dei dadaisti tedeschi e quella del Bauhaus. Per aiutarli a identificare e a svolgere adeguatamente il loro compito, è importante secondo me trasmettere l'insegnamento dei predecessori, in particolare di quelli che in qualche modo hanno espresso un atteggiamento critico e razionale, accompagnare gli studenti nella realizzazione delle proprie potenzialità, aiutarli a utilizzare consapevolmente le enormi risorse culturali e informatiche della nostra epoca, ed anche a indagare in quale momento della storia umana si trovano e verso dove stanno andando. È impegnativo, ma con l'aiuto reciproco e un po' di buona volontà e di fortuna si può fare.


 Info 

https://www.lafeltrinelli.it/ebook/cristiano-rocchio/umanesimo-e-avanguardie/9788835370888?gclid=Cj0KCQiAs67yBRC7ARIsAF49CdVs71DKl_DTOmZkJBti_f_vwT8p9sg0Hn0Ypyi11hcxpMhn5xiVZugaAqUcEALw_wcB