Vitaldo Conte: Fantastico TransFuturismo

 
VITALDO CONTE: CAVALLO-GIOCATTOLO PER (ME) CAVALIERE DEL FANTASTICO TRANSFUTURISMO

1. Fortunato Depero era uno "strafottentissimo creatore di giocattoli" (F.T. Marinetti). Scrisse, con Giacomo Balla, il manifesto della 'Ricostruzione futurista dell'universo' (1915), con la volontà di costruire "dei giocattoli che abitueranno il bambino: a ridere apertissimamente (…); allo slancio immaginativo (mediante giocattoli fantastici da vedere con lenti …); ad agilizzare la sensibilità (…). Il giocattolo futurista sarà utilissimo anche all'adulto, poiché lo manterrà giovane, agile, festante, disinvolto, pronto a tutto, instancabile, istintivo e intuitivo".
Le parole di questo manifesto talvolta affiorano quando "costruisco" le mie ambientazioni con bambole o pupazzi, regalati da donne o abbandonati per strada. Mi piacciono, in entrambi i casi, perché sono "s/oggetti vissuti", che diventano attuali attraverso la ricostruzione d'amore e l'ascolto del sogno. Li vedo muoversi con la bellezza della loro esistenza. Il giocattolo nuovo, comprato da me, sarebbe invece soltanto un oggetto ludico.

2. Ho trovato recentemente, camminando di giorno a Roma sulla Via Tiburtina, un cavalluccio di peluche a dondolo. Era abbandonato vicino a un albero e a sacchetti di spazzatura. Non sapevo come portarlo a casa, anche per il suo peso. Ho inviato, a mie amicizie, una foto, scattata con il cellulare, che esplicava la situazione: chiedevo una "condivisione". Alla mia richiesta sono naturalmente accorse due 'Dame del Sogno', che lo hanno accompagnato a casa mia… Ora questo cavalluccio "vive", fra i giocattoli d'amore, nella mia camera da letto, che ho ideato come ambiente d'Arte del Sogno.
Il viaggio tracciato ha il movimento di una performance incorporea: "sguardi ebbri e inebrianti cercano febbrilmente fra noi l'unico dio invisibile" (F.T. Marinetti). Io sono diventato il Cavaliere di questo Cavallo, anche quando lo cavalco con la mia 'bambola d'amore della rosa rossa'. Così dondolo nel Fantastico, senza tempo, ricercando, in ogni storia, il mio nome attraverso il colloquio silenzioso con il dio invisibile.



--
Roberto Guerra