V. Conte: La mia Pagine e Camera da letto come Arte Ultima



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Da: <chiodav@inwind.it
 
V. Conte: La mia Pagina e Camera da letto come Arte Bianca
 
Sto scrivendo un saggio su 'Il Bianco e l'Invisibile come Arte Ultima' per il numero monografico di una rivista. In questo viaggio del pensiero mi piace ricordare ora la mia arte bianca.
 
Vittoria Biasi cura significative esposizioni sull'arte bianca con opere di artisti storici e proposte. Fra quest'ultime sono presente in: 'Le memorie del bianco' (Spoleto 1992); 'Bianco poetare' (Avignone 1992, Roma 1993); 'Stati del bianco' (Bolsena, Roma, Taormina 1994). La stessa critica d'arte cura la mia mostra personale 'Pagina bianca memoria' (Gall. Miralli, Viterbo 1992), in cui attraversa  nel testo la mia arte bianca. Questa nasce negli anni Ottanta come: 'rumore bianco' in eventi poetici; 'scrittura-pittura' in mostre – a cura di Luciano Caramel, Filiberto Menna e Francesco Gallo Mazzeo –; 'ambiente' come creazione. Questo percorso è tracciato nella scheda critica, a me dedicata, su 'La Pittura in Italia. Il Novecento/2 (1945-1990)' (Electa, 1993): «Ne sono testimonianza i dipinti e le installazioni con corde, cartoni e altri materiali presentati all'interno della mostra personale dal titolo Pagina bianca memoria (…). Il risalire alla "memoria" del bianco trova il suo culmine nelle ricerche di sconfinamento tra arte, ambiente e design realizzate da Conte nel corso del 1990 e concretizzatesi nel dècor della propria camera da letto». Le presenze, memorie e seduzioni bianche di questa camera d'arte "vivono" in un video silenzioso (1995), raccolto nel mio dvd 'Eros Ritual Legami' (2016).
 
Rispondo, in una mia intervista con Antonello Sette su 'Globalist.it' (2022), a proposito de 'La Camera del Campaldino', a Roma: "è la prima mia stanza da letto che concepisco nel 1989-91 come creazione-ambiente, nello specifico del bianco. (…). Vuole vivere per l'appunto nel bianco: pareti e mobili; tappeti e arredi; pagine scritte e piccole composizioni aeree. E poi, i miei quadri ovali con corde e frammenti di stoffa; una testa velata di bambola in polistirolo; una zanzariera velata che avvolge, partendo dal soffitto, il mio letto tondo. (…) è presente, con le sue foto e le sue bianche creazioni, in mostre e pubblicazioni".
La mia Camera da letto è oggi il mio Ambiente d'Arte del Sogno, in cui il bianco "convive" con il rosso del Desiderio, che presento in esposizione.
 


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Roberto Guerra