Oltre le nuvole di Emanuela Bertello, Arduino Sacco Editore


È la mia terra/ carica di sgomento e suonata da un pianoforte/ scordato. Pensieri aleggiano immobili/ carezzando anime di macerie./ Serpeggia lenta ed inesorabile la paura accendendo/ rovi inestinguibili tra le viscere// È la mia terra/ dolcemente illuminata dall’albore di un nuovo giorno/ che rinasce lussureggiante tra le vette e rotola/ sulle pietre del sentiero./ Rinasce forte e rigogliosa la speranza infiammando/ il viso di chi scava detriti.// […]” – “Appartenenza”

Un’anafora, “è la mia terra”, che si presenta in tre delle quattro strofe e che ricalca prepotentemente la volontà dell’Io Poetante di appartenenza ad un loco preciso. Una lirica carica di immagini e di potenza retorica che, senza alcuna schiavitù, interpreta il visivo con fare nostalgico. Le note sono prodotte da un pianoforte scordato mentre il pensiero cade tenero sulle anime avvolte da macerie. È una figurazione tetra, notturna che nella seconda strofa muta grazie all’alba. Con la luce, metafora della speranza, anche lo scavare nei detriti, cercando i corpi dei propri cari, diviene una sensazione calda ed incoraggiante.

Oltre le nuvole”, edito nel 2011 dalla casa editrice Arduino Sacco Editore, è la prima silloge poetica di Emanuela Bertello (1982). La raccolta consta di 131 pagine ed è suddivisa in tre capitoli di diversa estensione per un totale di 59 liriche. Non si può parlare di una struttura che si ripete o di una tematica precisa, è come se la Bertello avesse racchiuso in questa sua prima opera la sua globalità di autrice, per poter garantire al lettore uno sguardo ampio sulle sue potenzialità. E, si può ben affermare la riuscita del suo intento; infatti, troviamo argomenti di spunto amoroso, di mestizia verso il luogo natio, di interesse verso la guerra e verso la famiglia, di orgoglio verso le sue amate letture, di cambiamento del suo essere, di risvegli stagionali.

Ma, un sottile filo conduttore lo si ritrova con una lettura attenta se si possiede uno spirito legato ai versi, si nota infatti la propensione del portare avanti un’idea nata da un’emozione. Un’idea raffinata dalla capacità di versificazione e potenziata dall’eleganza femminea propria della Bertello.

Eleganza e serenità nel trattare soggetti differenti con il candore proprio delle personalità “sensibili”, intesa come la capacità di poter osservare l’esterno con lo sguardo tangibile dell’intelletto.

Accecata dal bagliore/ di questo riverbero che illumina la strada/ zigzagante del cammino, t’addentri/ con passi lenti e sterili/ tra le ombre chiaro scure della torre.// Lingue di fuoco t’avvolgono/ a lacerare ricordi di quella vita/ scivolata tra le trasparenze spesso avvolte/ da coperte di velluto.// È al cospetto di quel timido frastuono/ che logora le orecchie e consuma gli occhi/ che posi la testa sul ceppo,/ […]” – “Anna Bolena”

La tragedia di una celebre donna del 1500 riportata in vita dalla lirica ad ella dedicata. L’ “Anna Bolena” dell’autrice è ai suoi ultimi minuti di vita, infeconda e svogliata cammina verso la fine, i ricordi di appressano a fuggire dall’animo travagliato, il corteo chiede a larga voce la morte della nobildonna mentre assapora il gusto del sangue. Emanuela scatta l’ultima fotografia della sventurata Regina con una ricerca delicata di sostantivi e suoni.

Rinate emozioni conducono/ i miei piedi nomadi e le mie nude mani/ verso una terra che fu arida, barbarizzata/ e colmata da abissi d’indifferenza./ Sul percorso, dove risiedono le mie impronte,/ restano tracce di sangue dei compagni, di quelli/ che hanno camminato al mio passo per un tratto/ - seppur piccolo ma significante -./ In memoria di quelle anime intrecciate alle mie/ e sepolte dalle pietre del silenzio e coltri di pietà,/ costruirò muri di tolleranza abbattendo quelli/ dell’inciviltà – coni d’ombra – e, tra le pieghe/ della vita, con la freschezza del cuore/ accarezzerò/ le barriere dei sogni riempiendo la grotta dei pensieri.” – “Germania”

Link di riferimento della Bertello:

http://www.facebook.com/emanuela.bertello

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Alessia Mocci

Responsabile dell’ufficio stampa di Emanuela Bertello