Dante novo: tra arte e scienza

"Oggi arte e scienza devono risposarsi Nel nome di Dante"

Il genetista ha scritto con il letterato Massimo Arcangeli un saggio sulla necessità di sintetizzare le due culture «Le nozioni scientifiche si insegnino alla scuola materna»



IL GIORNALE

estratto
Siamo nella parte finale del XXXIII canto del Paradiso. Dante riflette sul proprio percorso, e si lascia andare a una dichiarazione di pacata esultanza: «La forma universal di questo nodo/ credo ch'i' vidi, perché più di largo,/ dicendo questo, mi sento ch'i' godo».
Dante Alighieri (Wikipedia)
Dove per «nodo» possiamo intendere l'intero Creato. Cioè: proprio il grande godimento che io provo mi conferma di aver percepito la «forma universal». È la pacata esultanza dell'artista giunto a dare forma compiuta alla propria opera. La stessa pacata esultanza dello scienziato giunto alla comprensione di qualche meccanismo del mondo. In questo «nodo», invenzione e scoperta si abbracciano. Ma la Commedia , per quanto detta divina , è l'opera di un uomo, e un uomo da solo non può indirizzare il corso della Storia. Però la Storia dice che arte e scienza, a un certo punto, si divisero. A riannodare il filo del discorso interrotto, in collaborazione con i versi di Dante, si provano ora un linguista e uno scienziato, Massimo Arcangeli ed Edoardo Boncinelli. La loro sfida si intitola «La forma universal di questo nodo». La cultura di Dante . Il libro, edito da Le Monnier - Mondadori Education, uscirà in ottobre, e domani (22 8 ndr....) a Sora ne parleranno i due autori, nell'ambito del Festival delle Storie.