Italia, anche il Premio Calvino è una buffonata?

*Segnaliamo questa querelle, che condividiamo, al di là della scrittrice in oggetto e "bersaglio" , riguardo certo andazzo italico comunque ormai stranoto riguardo troppi Premi Letterari assai discutibili.  Già Eco anni fa e altri  autorevoli intellettuali segnalarono certo Non Stile con strani vincitori tutti in famiglia o quasi con una specie di gioco dell'oca (con buona pace delle anatre ad esempio di Lorenz). I giurati più o meno sempre gli stessi, i vincitori variabili, con una specie di altalena tra giurati assenti e poi vincitori a seconda del Premio. Banale anche in fondo, fessi e ingenui a parte, certa casta culturale italica è pù prevedibile di qualche ufo con Kolosimo a bordo che sbarca al Premio Strega o Campiello  e a quanto pare anche al Premio Calvino.  Calvino, tra i pochi veri grandi della Kultur italiana non omologata e provinciale, tra letteratura fantastica, fantascienza, fiabologia e  cibernetica immaginaria, ecc.  Nè a quanto pare se ne accorge la sola nostra stessa scrittrice sperimentale autrice di questo pezzo squisitamente alla Karl Kraus  su uno dei migliori blog italiani (ormai italo-inglesi anche, visto che vive a Londra) come anche da segnalazioni, guarda guarda, da altro Premio Letterario per il Blog, recentissima, il Premio Gozzano. Della Serie , non tutto in Italia è Casta, nè chi è polemista è un complottista, ma a volte, certamente in questo caso  è oggettiva cognizione di causa, effetto, per dirla alla cosmogonica.., anche Teoria delle Stringhe.  Roby Guerra, co-curatore di Marinetti 70.... (Armando editore)....  (PHOTO ITALO CALVINO DAL WEB)

da DESTRUTTURALISMO BLOG


mercoledì 1 giugno 2016

La signorina cioè menzionata al premio Calvino©

Di Mary Blindflowers©




Una certa signorina "cioè" che ha partecipato anche alla selezione per diventare velina, viene ora menzionata al premio Calvino. Perfetto. Mi incuriosisco. Vado a vedere la sua intervista, vi propongo il testo qui di seguito. Leggete signori e signore, notate la proprietà di linguaggio e la fantastica finezza della sua indagine "sociologica" sul mercato del lavoro in Italia, luogo a suo dire idilliaco, dove non esiste il privilegio o la discriminazione. La signorina cioè sarebbe pure infastidita da quanti osano dire che nello stivale non regna la meritocrazia, tutte dicerie, insomma... eh sì, viviamo nelle favole e non lo sapevamo fino a che la signorina non ci ha illuminato, leggete, leggete, istruitevi gente:


"Sono molto soddisfatta... anche perché... non ci credevo minim... cioè io ho partecipato (aspirazione con la bocca), perché il premio Calvino ahhm oltre alla possibilità ecco di gareggiare ahhhh invia anche a tutti i partecipanti una scheda una scheda critica di lettura e io ho partecipato proprio per quella, perché essendo particolare il mio modo di scrivere, il mio modo di pormi...ahhhh ho detto... volevo avere una valutazione... (pausa) una va... valutazione fatta con acribia ecco... e dunque ahh ho detto lo faccio, per per quello, ma non avevo assolutamente pensato niente che ero entrata tra i finalisti né di prendermi una menzione speciale, è stata una sorpresa ma le cose alla fine succedono così... mi da fastidio quando dicono che in Italia non c'è spazio per i giovani e quindi sono costretti ad andare all'estero... ma all'estero a fare cosa, a fare i camerieri, cioè quindi non è dici all'estero ti danno più spazio o più possibilità che non danno in Italia, il fatto è che i giovani non si impuntano, non dimostrano quanto valgono, ehhh anche se hanno magari tantissimo talento, magari hanno tantissime capacità... In Italia è presente un pressante ageismo e non una discriminazione, o un sottoprivilegio del dei giovani, ritengo una persona intelligente e non guarderò mai l'aspetto di una persona che mi sta davanti per valutarne le sue capacità, il suo talento, asssssolutamente, non è giusto, è una cosa sbagliata ehhh se qualcuno lo fa con meeee ehhh chi se ne frega, già se riesco a pubblicare la mia prima opera sono abbastanza soddisfattaaaa... ah ehhh la mia opera parla di autolesionismo, volevo anche comunque fare una velata denuncia, no? A ciò, perché non esistono centri appositi che trattino la cura dell'autolesionismo, ti dirò di più che non è neanche... in Italia non è ritenuta neanche una p una patologia... se il mio libro va in porto comunque alzerò un sacco di discussioni che spero non c'entrino nulla con la mia giovane età... con la mia abilità... però anche se comunque abbiamo anche dei precedenti, no? Anche con ciò che è successo... mo' ti faccio un titolo perché mi viene in mente solo quello, è stato un caso, Melissa P., Melissa Panariello, ha pubblicato, ha sedici anni ha scritto il suo libro, non mi ricordo a che età ha pubblicato, molto giovane, è stata criticata... uno dei fattori principali proprio per la sua giovane età, no magari ecco valutando la sostanza dell'opera e questo io l'ho trovato sbagliato...".


C'è qualcosa che non va, nell'intervista fa fatica a mettere insieme due parole, il discorso appare scomposto, l'indagine sociologica che pretende di offrire è a dir poco ridicola, oltre che offensiva per tutti quei giovani che, da lei giudicati inetti, per mancanza di lavoro sono stati costretti ad andare via dall'Italia. La fuga dei cervelli dunque secondo questa sociologa della domenica sarebbe causata da incapacità dei giovani di imporsi. Insomma, tutti incapaci, lei, invece che parla e si esprime come un'autentica capra, ha trovato la pietra filosofale, la chiave per aprire tutte le porte in un' Italia a suo dire meravigliosa dove il merito viene premiato e la discriminazione è una bugia... Lo sanno tutti infatti che nello stivale domina la meritocrazia. 
Poi la nota sui camerieri è davvero una chicca classista e snob. "Vanno all'estero a fare cosa, i camerieri?".
Forse meglio fare onestamente i camerieri che i finti scrittori, fingendo di essere ciò che non si è.

A questo punto la gente su web comincia ad interrogarsi...


Ha detto bene Marta Anna Rimago: "è importante leggere il libro e non fermarsi a quello che dice... come dire: ti faccio vedere un video con una capra, ma prima di giudicarla leggi il libro che ha scritto".


Ma leggiamo la prosa del suo libro:



"Radura incolta in sovranità d'un tetro cullare da fronde glabre, erbacce a spuntare dal terreno e lerci indumenti smessi insolentemente appesi a steccoli di cespugli crollati da brinate tele d'aracnide. Sferraglio di formiche sotto suola in calzature impellaccherate. Calpestiamo cartacce, fazzolettini, stronzi umani, preservativi abusati e merendine in decomposizione."


C'è una volontà di ricercatezza estrema, in ogni periodo si avverte lo sforzo dell'arzigogolo costante e forzato a tutti i costi, della complessità artificiale, come una estrema forzatura verso un linguaggio creato ad hoc e che contraddice l'elementare inutilità della signorina cioè che parla.

Roberto Ranieri: "Se sento parlare una persona mi faccio un'idea; se leggo un testo pure. A metterli in connessione, mi pongo ovviamente delle domande. E dico provocatoriamente che, se esistesse fra certi testi e i loro autori un rapporto simile a quello fra uno scultore semianalfabeta e un capolavoro intagliato, la cosa porterebbe con sé che la letteratura è ancora questione di talento, e non di taglia e cuci di editor confezionatori del Nulla al cubo. Nel caso in questione, mi piacerebbe sentire la signora parlare di ciò che ha scritto, di come ha smosso la spatola delle parole sul foglio. Dubito che ne sarebbe capace, ma mi piacerebbe".


Guardiamo ora uno stralcio di incipit:


"Ho diciannove anni e dieci mesi nel giorno in cui avvio la stesura di ultrantropo(rno)morfismo. Nei momenti concentrati, la pulsione nel ferirmi ristagnava quanto un decomporsi fulmineo, dunque ho compreso fosse ottima distrazione dall'inclemente fobia di scucirmi quella scrittura urinata da polpastrelli provetti divaricatori antropici d'interstizi muliebri e mascolini. Soffro della "sindrome da autolesionismo ripetuto" dall'età di quindici anni ed ho cicatrici su cosce, avambracci, schiena, fianchi soprattutto in canali neurologici digrignanti, cicatrici a sconnettermi. Cazzo, a sconnettermi! Bizzarra, eclettica, schizofrenica, un po' puttana… Vomito cranico d'una depauperata in cornici etiche".

E ancora:


"Nel giorno della nascita ho sfiorato la morte. Sono sgusciata fuori dalla vagina di madre con un cordone ombelicale attorcigliante la gola. Nei tre giorni seguenti la pelle tendeva verso gradazione bluastra e faticavo a respirare. Mi son rotta di farlo. Respirare intendo"...


Ha dovuto specificare vagina di madre, abolendo l'articolo per maggiore ricercatezza, perché, come dice Marta Anna Rimago, "quella del padre, di vagina, evidentemente era occupata...".

Ma che vuol dire esattamente vomito cranico di una depauperata in cornici etiche? E canali neurologici digrignanti?
La risposta è "niente".

Ne abbiamo parlato su fb.


Scrive Roberto Ranieri: "Il fatto è che puoi inventare una prosa ad "ammucchiare" folate lessicali in prima persona, se l'ammucchiata dipinge la natura di un turbamento psichico: esempi ce ne stanno a iosa. Qui l'operazione è artefatta, sa di inautentico; con le cornici etiche a dare una botta da cui il lettore un po' avveduto non si riprende facilmente".


E Franco Piri Focardi: "L'altro dubbio... chi ha riscritto, infarcendolo di barocchismi pseudosperimentali, il diarietto di un'adolescente?".


Sono d'accordo con loro.
Ci troviamo di fronte ad un barocchismo stilistico nauseante, una leziosità estrema, trasbordante nell'inutile quanto parossistica sequela di aggettivi senza senso ammucchiati per fare numero, per colpire, come se si volesse a tutti i costi allontanare con un posato pseudointellettualismo manierato la stessa idea di ignoranza caprina che l'innocuità gratuita dell'eloquio dell'intervistata suggerisce. 
La signorina cioè è a mio parere un'offesa per quanti, ogni giorno, senza santi, lavorano seriamente e non giocano a fare gli scrittori costruiti da qualche editor a tavolino nell'Italia puttana dei clientelismi.

I camerieri dovrebbero denunciarla. Io vivo all'estero e non faccio la cameriera, però tra una ex aspirante velina  che parla a vanvera senza connettere il cervello con la bocca e i camerieri, personalmente preferisco questi ultimi, che almeno non fingono di essere qualcos'altro, e fanno un lavoro utile. E voi? Voi da che parte state?


https://www.youtube.com/watch?v=lxKk4nywz8A



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