Cambiamenti climatici? La scienza del controllo climatico prossimo ventura

di R. Guerra


Lasciando perdere certa controversia misconosciuta tra i militanti prevalenti del Cambiamento climatico antropico (l'uomo industriale e le industrie ecc. come causa) e alcuni scettici anche autorevoli minoritari e stranamente silenziati con zelo sospetto poco scientifico.... (ad esempio  Marcalli, un geografo climatologo più conoscitivo di Nobel come Rubbia- memorabile un suo intervento in mezzo alle scimmie parlamentari politiche tempo fa, lo stesso Zichichi o il Professore fisico-chimico Battaglia), nessuno nega certo cambiamento climatico come dinamica Reale. Va da sè, immaginare e organizzare soluzioni non meramente e strumentalmente anche ambientaliste deja vu o almeno solo tali?  Che fine ha fatto il controllo climatico, o meglio la prescienza del controllo climatico un poco sviluppata a suo tempo anche (almeno nelle ricerche ma non solo), per quanto spesso ancora puramente speculativa o primordica, in ogni caso  prevista come scienza relativamente esatta  per l'anno duemila, anche da importanti previsioni della seconda metà del Novecento (Rand Corporation ecc.)?

Come accennato, certo trend dovuto al boom (e alle cassandre anche pseudoscientifiche) ecoambientalista - lobby esponenzialmente sempre più potente e business misconosciuti, ha certamente frenato  lo sviluppo della futura scienza del controllo climatico, quando invece  essa potrebbe benissimo essere una soluzione fondamentale con ricadute esponenziali (leggi anche milioni e milioni di euro se non miliardi risparmiati a livello pubblico e anche privato) per la sanità stessa (il troppo caldo ovviamente aumenta tremendamente i pazienti e i costi pubblici) e l'agricoltura, a parte a medio lungo termine il recupero stesso e il potenziamento delle risorse economiche e alimentari potenziali e possibili da aree del pianeta storicamente desertiche o improduttive per cause naturali....

In realtà, come accennato, nonostante certo irrazionalismo del tempo cosiddetto Verde, le ricerche, anche probabilmente in segreto, sono continuate e qua e là ci sono esempi di applicazioni concrete e con successo.  Si veda persino wikipedia: (estratto e vedi link)

"...

Cenni storici

Wilhelm Reich eseguì esperimenti di cloudbusting (letteralmente "accumulo delle nuvole") dagli anni '50 fino agli anni '60, i cui risultati sono controversi e non ampiamente accettate dalla scienza tradizionale.

Il Dr Walter Russell scrisse sul controllo del clima in Atomic Suicide del 1956:"--dargli completo potere di causare piogge, dovunque desideri, sui deserti o sulle praterie e dissipare cicloni sul formarsi."

Per le Olimpiadi del 2008, la Cina aveva in piano di utilizzare 30 aeroplani, 4.000 lanciarazzi, e 7.000 cannoni antiaerei in un tentativo di fermare la pioggia. Ogni sistema avrebbe sparato vari prodotti chimici all'interno di ogni nuvola minacciosa nella speranza di ridurre la caduta della pioggia prima che questa raggiunga lo stadio.[2]

A Gennaio del 2011 molti quotidiani e riviste segnalarono che degli scienziati sostenuti dal governo di Abu Dhabi, la capitale degli Emirati Arabi Uniti, hanno creato oltre 50 temporali artificiali tra luglio e agosto 2010 vicino Al Ain, una città che si trova vicino al confine con l'Oman ed è la seconda città più estesa nell'emirato di Abu Dhabi. I temporali artificiali si diceva che avessero causato grandini, burrasche e tempeste, sconcertando i residenti locali.[3] Gli scienziati hanno riferito di aver usato ionizzatori per creare le piogge, e sebbene i risultati siano contestati, il gran numero di volte che è stato registrato che abbia piovuto subito dopo che lo ionizzatore era stato acceso durante una solita stagione secca sta incoraggiando coloro che supportano l'esperimento.[4]

https://it.wikipedia.org/wiki/Modificazione_del_clima
Segnaliamo inoltre, sebbene in controluce, visto il sito futurologo estremo, anche da Hack the Matrix, ma assai utile e stimolante per riflessioni ad hoc,  questa breve ricognizione...  che in ogni caso segnala interessi militari: al di là di ipotesi anche distopiche resta il fatto che anche Internet nacque in area simile, militare, quindi prova ulteriore della fattibilità di una futura scienza del controllo del tempo!

ESTRATTO


Diceva il Generale Fabio Mini nel 2008

"Il programma 'Owning the Weather in 2025' è partito nel 1999… obiettivo di possedere il tempo meteorologico entro il 2025 a fini militari, questo è il programma perchè è finanziato dall'aeronautica militare statunitense non è finanziato da McDonald che vuole vendere gli hamburger, quindi questo è un programma che sta andando avanti e se tanto mi dà tanto, se l'obiettivo finale è al 2025, nel 2008 noi abbiamo già qualche risultato lo dobbiamo avere altrimenti chi è che investe i soldi avrebbe già chiuso i rubinetti dei fondi." 

Mini aveva riaffermato la sua tesi qualche anno dopo. Sì era dichiarato ancora più convinto, la guerra ambientale non è una ipotesi, la guerra ambientale è in atto.

Lo studio dell'aeronautica militare statunitense "Weather as a Force Multiplier: Owning the Weather in 2025" del 1995,  delineava i piani da sviluppare per conseguire nell'arco di 30 anni il controllo del tempo meteo a livello globale. Secondo Mini gli obiettivi in esso delineati non parlavano di possedere il clima, ma di possedere in un determinato luogo, in un determinato momento il controllo del meteo, lo spazio atmosferico, per condurre operazioni belliche: per esempio, spiega il generale, irrorando le nubi con ioduro d'argento, altre sostanze chimiche o polimeri, per dissolverle oppure spostarle. Si tratta della possibilità di destabilizzare una regione o paese, in qualsiasi parte del mondo.  VEDI QUI  http://www.nogeoingegneria.com/interviste/gen-fabio-mini-a-firenze/

RIASSUNTO

NeI 2025 Ie forze aerospaziali USA potranno "possedere il clima" mettendo a frutto le tecnologie emergenti e lo sviluppo di quelle rivolte ad applicazioni belliche. Tale capacità fornisce ai combattenti la possibilità di dare forma a battaglie spaziali con modalità finora impossibili, fornisce opportunità ad operazioni d'impatto in tutto lo spettro del conflitto ed e pertinente a tutti i futuri possibili. Lo scopo di questa scritto e quello di delineare una strategia per l'uso di un futuro sistema di modificazione del clima per il conseguimento di obiettivi militari, piuttosto che per la fornitura di una dettagliata mappa stradale tecnica.

In quanta tentativo ad alto rischio/alto guadagno, la modificazione del clima presenta un dilemma non dissimile da quello della scissione dell'atomo. Mentre alcuni segmenti della societa saranno sempre riluttanti a prendere in considerazione questioni controverse come la modificazione del clima, le tremende capacità militari che potrebbero derivare da quest'ambito vengono ignorate a nostro rischio e pericolo. Dal miglioramento di operazioni amichevoli o dal disturbo di quelle nemiche tramite l'adattamento in piccola scala di moduli naturali del clima fino al completo dominio delle comunicazioni globali e al controllo controspaziale, la modificazione del clima offre al combattente un' ampia gamma di possibili azioni per sconfiggere o costringere un avversario.

Per una capacita integrata di modificazione del clima sono necessari avanzamenti tecnologici in cinque aree principali:

(1) tecniche avanzate di modellamento non-lineare,

(2) capacita computazionale,

(3) raccolta e trasmissione delle informazioni,

(4) schieramento di un sensore globale e

(5) tecniche di intervento sui clima. Alcuni strumenti di intervento esistono gia da ora ed altri potranno essere sviluppati e raffinati in futuro.

Le attuali tecnologie, che matureranno nel corso dei prossimi trent'anni, offriranno a chiunque disporrà delle necessarie risorse la possibilità di modificare gli schemi climatici e gli effetti corrispondenti, almeno su scala locale. Le attuali tendenze demografiche, economiche ed ambientali creeranno delle tensioni globali che daranno a molte nazioni o gruppi l'impeto necessario a far sì che la modificazione del clima si tramuti da possibilità in capacità reale. Negli USA la modificazione del clima diverrà probabilmente parte della politica di sicurezza nazionale, con applicazioni su scala interna ed internazionale. II nostro governo perseguirà una politica di questo genere, secondo i suoi interessi, a vari livelli. Tali livelli potrebbero includere: azioni unilaterali, partecipazione ad organizzazioni di sicurezza come la NATO o internazionali come l'ONU, oppure la partecipazione ad una coalizione.


CONTINUA


http://www.hackthematrix.it/?p=15538?p=15538