Futurismo: il Depero inedito a Modena (A CURA E CATALOGO DI MAURIZIO SCUDIERO)

*PHOTO, LIBRO DI MAURIZIO SCUDIERO


*Precursore persino di Andy Warhol e decenni prima, tra i protagonisti storici del Futurismo, Depero appare tra i più attuali artisti anche nel XXI secolo: praticamente ha inventato lui l'arte cosiddetta pubblicitaria, fin dalle icone della Campari del primissimo novecento e in certo senso la stessa Pop Art e la cultura pop in senso sociale ed estensivo o almeno laterale.  Modena omaggia il maestro futurista con una mostra anche di inediti tra il prossimo Ottobre e Novembre, curata da uno dei massimi esperti del Futurismo, Maurizio Scudiero.


fonte Popolis


Modena – Una selezione di olii, acquerelli, arazzi, disegni preparatori… tutto ciò andrà a costituire la prima esposizione di Depero in terra modenese, l'eclettico artista che è tra i più importanti rappresentanti del Futurismo. Oltre venti opere provenienti da importanti collezioni private in una mostra a cura di Marco Bertoli, presso lo studio di consulenza Art Consulting a Modena.

A realizzare il catalogo è lo storico dell'arte e consulente per il Futurismo alla Yale UniversityMaurizio Scudiero, uno dei massimi esperti di DeperoArazzi, acquerelli, collage e tarsie di stoffe colorate, olii e disegni preparatori, oltre ai celebri manifesti pubblicitari e a copertine di riviste: uno scorcio che va dal 1917 al 1947 sulle opere dell'artista futurista, esposto nell'ambito della mostra "Fortunato Depero", trent'anni di produzione "eclettica e pirotecnica" come la definisce lo storico dell'arte Maurizio Scudiero che ne ha curato il catalogo.

Modena ospita quindi, da sabato 14 ottobre a sabato 11 novembre, una selezione di 24 opere del grande artista futurista Fortunato Depero (Fondo, 30 marzo 1892 – Rovereto, 29 novembre 1960) provenienti da prestigiose collezioni private, in una mostra a ingresso gratuito, presso lo studiodel curatore modenese Marco Bertoli in via Carlo Farini 56. Un'occasione unica per ammirare, in una panoramica di trent'anni di attività, pezzi che vanno da "Costruzione di gobbo" (1917, matita e acquerello su carta) a "Danza di coni" (1947 circa, matita e inchiostro su carta), dalla serie di collage di carte colorate dedicata ai "Numeri" (del 1926 circa), alle "Donne del tropico" (1945, olio su tavola).

Tutte opere selezionate da Bertoli – consulente per la casa d'aste Christie's a New York e Londra dal 2005 – che, per poco più di un mese, saranno eccezionalmente visibili al pubblico: dai primi "arazzi" futuristi, in realtà mosaici di stoffe colorate (da non perdere il progetto esecutivo per arazzo "Cavalcata fantastica" del 1920), ai numerosi studi per manifesti pubblicitari come quelli per la Campari, per cui Depero nella sua carriera ha realizzato centinaia di proposte. Tra gli altri in mostra "Anche il gatto beve il Campari" del 1927 e alcuni studi per il "Numero Uno Futurista Campari" del 1930-31 (realizzati già a iniziare dall'anno precedente), perchè "L'Arte dell'avvenire sarà potentemente pubblicitaria" scrive Depero nel suo "Manifesto dell'arte pubblicitaria", sempre del 1931, fino alle copertine di prestigiose riviste, realizzate nel periodo newyorkese come "Vogue" del 1930, o subito dopo come "La Rivista" del 1930-31.

Sia sul versante della grafica pubblicitaria che in quello della realizzazione delle copertine Deperorimane fedele a una continua rivisitazione iconografica: i personaggi delle sue opere sono costituiti da forme piatte e stilizzate provenienti dal mondo del teatro. Per conferire dinamicità alle composizioni ricorre quasi sempre all'espediente di un certo diagonalismo. Figura geometrica utilizzata per eccellenza è il parallelepipedo: luci e colori sono giocati su forti contrasti, con una predilezione nell'uso del bianco, del nero e del rosso, con un approccio aggressivo che ha influenzato una buona parte della grafica pubblicitaria successiva. Così come non si può non notare l'influenza che opere come "I gondolieri (o coleotteri veneziani)" del 1924-25, esposti in mostra, hanno avuto sull'arte seriale di Andy Warhol.

"Depero anticipò di cinquant'anni la Pop art – spiega Maurizio Scudiero – Anche se la sua non era una serialità industriale, bensì artigianale: ogni lavoro era unico pur nella molteplicità delle sue realizzazioni".

"Rispetto ai colleghi futuristi Depero........


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