Tra Futurismo e Dadaismo... Davide Fent

 


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 estratto

Roba di oltre un secolo fa? Ma anche nell’odierna quotidianità c’è futurismo: la moneta da 20 centesimi di euro riproduce un’opera di Umberto Boccioni del 1913, “Forme uniche della continuità dello spazio”. C’è futurismo anche negli sms, usando simboli, sintesi grafica e numeri, parole allungate, parole in libertà. C’è più che un semplice rimando al futurismo in fatti di cronaca: ottobre 2007, la fontana di Trevi, colorata di rosso nell’ottobre per protestare contro la Festa del Cinema di Roma e le palline fatte rotolare dalla scalinata di Trinità dei Monti; gennaio 2008, per sensibilizzare sui problemi della capitale,  un’analoga provocazione dal gusto tipicamente futurista. Ne è ideatore Graziano Cecchini.
Davide Fent, autore di Dal futurismo al punk dadaismo. Stasera si dorme a Trieste o in paradiso con gli eroi (Youcanprint, Lecce, pp. 258, euro 20, www.youcanprint.it) è di Como. Dal monumento dedicato dalla sua città ai caduti, Fent trae il sottotitolo del libro, intreccio del ricordo dei seicentomila morti italiani della Grande Guerra con quello dei trecento morti spartani delle Termopili.
 
Signor Fent, quando nasce la sua passione per il futurismo?
“Nel 1986, preparando l’esame di maturità. Nasce per curiosità dispettosa verso la contraddizione contenuta nei testi: penso a quello di Giulio Carlo Argan in primis”.