Intervista a Elena Leone, vincitrice Premio Ebook Ferrara 2011/Romanzi, con Strade dell'Esilio (Este Edition, 2011)



Lo scenario è la città di Samarcanda, le strade sono quelle percorse in un'esistenza che sa di dolore e sacrificio, l'esilio è quello del cuore, delle speranze deluse, dei sogni mancati, delle occasioni perdute. Uno scrittore sul viale del tramonto, una giovane donna figlia della strada. Due destini che si incrociano solo un istante, giusto il tempo di tornare a sperare ancora un'ultima volta.

Elena Leone 
Nata a Ferrara nel 1976, dopo la Maturità Classica, ha conseguito la Laurea in Conservazione dei Beni Culturali ad indirizzo archeologico e, successivamente, la Laurea in Culture e Tradizioni del Medio Evo e del Rinascimento, Filologia Moderna. Viaggiatrice e archeologa, ha scavato in Italia, Medio Oriente e Uzbekistan (Samarkand).


La parola come archeologia del cuore

 D- Alla ricerca dell'Anima perduta... forse il senso (uno tra diversi) del tuo lavoro Strade d'Esilio?

R- Niente si perde veramente in una città come Samarcanda dove tutto torna all'origine, anche un'anima vuota che, viaggiando, cerca di riempirsi con vite che non le appartengono. L'esilio è solo una nuova occasione per confondersi tra storie tagike russe e turkmene che profumano di spezie e polvere.


D- La parola come archeologia esistenziale?

R- Un rimedio al silenzio, alle storie che non hanno bisogno di essere raccontate perché auto evidenti. L'esistenza umana è un lungo racconto scritto con inchiostro bianco su fogli bianchi. L'uomo, archeologo di sé stesso, è un concetto interessante, un reperto nascosto alla luce del sole. L'esistenza è un reperto che sarebbe impossibile ritrovare integro, ma le schegge come un nucleo di selce, sarebbero sparse in ogni dove. Un campo sconfinato ove cercare…


D Oriente e Occidente, sintesi culturale possibile?

R- Una sintesi tra Oriente e Occidente , io credo, che sarebbe riduttiva. Penso che siamo davanti ad una tale complessità storica, culturale e sociale che una sintesi tra le due comporterebbe una perdita da una o dall'altra parte. Separati dalla storia e da una stratificazione di tradizioni e di civiltà Oriente e Occidente restano due giganti che non vogliono salire l'uno sulle spalle dell'altro. Colossi che orbitano l'uno intorno all'altro senza avere che qualche contatto. La conoscenza dei due è una sintesi possibile e credibile, oggi.



D- Futuri progetti letterari?

R- Tanti. Mi lascio portare dalla penna. La seguo. Dove mi porta, mi porta. Scrivere è una finestra che spalanco lontano dalla quotidianità frenetica, un piccolo angolo riservato, dove ogni cosa prende le più svariate direzioni. Mi piace la magia della penna sul foglio. Nei miei progetti attuali ci sono un racconto per bambini e una serie di racconti sull'Oman, una splendida terra che ho imparato a conoscere durante la mia esperienza archeologica in quei luoghi.