XXII Stagione. Le mostre 2022 | | | | Presentazione delle opere editoriali JANA KASALOVA MAPPARE L'UNIVERSO PAVEL KORBICKA METAFORE a cura di Miroslava Hájek | | | | Villa Cernigliaro Dimora storica Sordevolo, Biella - Italy 4 dicembre 2022 ore 17.30 in occasione della presentazione: Jana Kasalovà artista e Silvia Morandi performer in | | | | ISBN 978-80-11-00327-2 Jana Kasalová ci invita a esplorare un territorio intrigante, dove passato e presente si manifestano contemporaneamente, offrendoci l'opportunità di indagare le sfaccettature della nostra esperienza attuale unitamente a quella che invece è celata nella nostra memoria. Le sue escursioni nei meandri topografici trasformano le nostre aspettative di percezione, scoprendo nuove connessioni tra le diverse forme della realtà. Tracciate da simboli complessi e frammenti di reminiscenze, dove talvolta la loro presenza solo accennata ci coinvolge ancora di più, le sue opere indicano la possibilità di immergersi nelle diverse stratificazioni dell'esistenza. Nel suo lavoro ravvisiamo un lirismo biologico, accompagnato da un profondo legame con la natura che sfocia in un'identificazione istintiva con quello che lei chiama "l'animale che dunque sono"*, una frase ricorrente nei titoli di molti dei suoi video. (...) Le sue opere si espandono nello spazio inglobando al suo interno anche materiali non convenzionali. Le superfici pittoriche della Kasalová sono composte da piani che scivolano e si sovrappongono in uno spazio contraddittorio, da sfondi profondi e senza tempo da cui emergono immagini sempre sul punto di dissolversi cercando nella loro erranza il senso della vita: la trasformazione dell'essere nel corso del suo percorso vitale, una sorta di perenne pellegrinaggio che non giunge mai ad una fine. Le opere di Jana Kasalová sono intrise dell'essenza della sensibilità umana, in grado di ricostruire l'idea di reciproca simbiosi tra l'immaginario magico e il mondo materiale. M. H. * L'animal que donc je suis, Jacques Derrida, 2002 | | | | ISBN 979-12-210-2206-3 Pavel Korbička vuole rendere lo spettatore consapevole della libertà visiva che può essere praticata in un qualsiasi contesto storico allo stesso modo in cui si possa usare la storia come linea guida per il nostro futuro. La metafora crea qualcosa che non esiste partendo da elementi esistenti, quindi il tubo al neon diviene il segno luminoso che possiamo considerare un punto di vista tangibile e rilevante. La metafora è un fatto del pensiero non del linguaggio perché è il pensiero ad avere natura metaforica. Il pensiero si trasforma nella luce che si distribuisce sugli oggetti, modulando la propria intensità in relazione alle caratteristiche della superficie e alle sue variazioni, suggerendo la tridimensionalità degli oggetti stessi dando loro definizione e delineandone le forme, conferendo allo spazio coinvolto ritmo e colore. I colori luminosi dei tubi al neon sottolineano componenti dell'architettura e li mutano determinandone un nuovo significato, che non si esaurisce semplicemente nella diversità delle regole, ma sposta l'argomento dello spazio soggettivo in una situazione in cui è insieme confermato e negato. (...) Valore ultimo delle opere al neon di Korbička non sta solo nel fatto che sia stato uno dei primi ad adottare questo mezzo, ma nel modo in cui lo usa: inventiva, con un senso di delicatezza e precisione, e con un senso profondamente strutturale del rapporto che ogni opera ha con il suo spazio multiforme, il piano cartesiano, o addirittura entrambi. La sua arte rappresenta il trascendere i confini tra realtà reale e immaginaria, tra linguaggi e tecniche espressive, tra il mondo platonico delle idee e le sue rappresentazioni artistiche umane. M. H. | | | | Zero gravità Villa Cernigliaro per arti e culture Associazione | | | | |