Futurismo e Transumanesimo

Il cosiddetto Transumanesimo è l'ala scientista del futurismo cosiddetto artistico e viceversa.


Scientista nel senso nientaffatto dispregiativo – una connotazione storicamente profana e antiscientifica tale luogo comune: neppure Skinner è mai stato scientista, nel senso disumanizzante spesso preteso.


Anzi, forse proprio tale accusa va riletta in senso opposto: la celebre tabula rasa era... una tavola pitagorica immaginaria del/dal futuro, la necessaria eutanasia del cosiddetto umanesimo antropocentrico, la fine del primato ...Homo Sapiens, verso l'Homo Technologicus nascente nel suo divenire darwiniano, verso sia l'Homo autenticamente sapiens sapiens, sia verso nuove specie e postumane pensanti. l'ipotesi più radicale, in fondo del transumanismo.


L'Homo sapiens, oggi, come nuovo anno zero di un altro albero evolutivo, nella facile previsione, ormai, prima del futuribilissimo ma quasi certo Superman, di tanti homo-robot, a volte più homo, a volte più robot. Già successo, in scala...ominide, circa un milione di anni fa....


La questione epistemologica di cui prima, comunque, è ovviamente assai complessa: nel movimento transumanista, la futurologia degli anni duemila, molte rotte sono tacite e programmate, in esecuzione. Tra bordi scientistici, cosmisti e quasi, con infinite virgolette, vista la parola compromessa, religiosi alla Tehilard de Chardin o New Age. Per non parlare, dell'ala italiana più potente: dopo certa svolta sovraumanista, il software in elaborazione, danza, ruota tra vettori radicali libertari futuristi neoilluministi, quasi, e vettori cosiddetti appunto neopagani, nel senso archetipo e “etico” della Parola. In un tourbillon affascinante, tra Nietzsche Julian Huxley e Jacques Monod...(!) e Marinetti e ... Marvin Minsky e Max More e anche Karl Marx e certo “socialismo immaginario scientifico”quello “utopico”, se si vuole e futuribile delle Macchine e del Regno della Libertà dopo la Necessità....


Paradossalmente, in questa flotta in volo, il futurismo strettamente artistico del duemila (rilanciato nel senso culturale anche “neopagano” dagli stesso Riccardo Campa e Stefano Vaj dei transumanisti italiani (AIT) ) esplorato e attraversato in particolare da chi scrive, da Antonio Saccoccio e naturalmente Graziano Cecchini Rossotrevi, è persino apparentemente più skinneriano e prossimo al radicalismo cibernetico di Norbert Wiener, Monod o Minsky stessi, ma filtrato proprio dall'altra tabula rasa marinettiana, attraverso anche le lezioni in-disciplinate degli stessi Lacan e Feyerabend..... e Marshall McLuhan (poi De Kerkhove). In tale trasmutazione dei segni e dei sogni, i futuristi oggi clonano ...Zarathustra.


Il transumanesimo italiano ma anche europeo, simultaneamente libertario e sovraumanista nella sua freccia del futuro relativizza l'archetipo giudeo cristiano DNA della cultura cosiddetta occidentale, riattiva, come già accennato, l'altro archetipo parallelo e spesso ibernato dal monoteismo non solo religioso di due millenni.. Il futurismo duemila attraversa questo sorprendente scanner, intuito proprio da Zarathustra, dallo stesso Jung (e poi Hillman )nel XX secolo, ma l'anno zero restano centralmente il futurismo e la tabula rasa scientista. Il futurismo oggi reinventa l'essenza tecnoscientifica del futurismo storico, laddove già Marinetti e compagni – al passo di corsa- o al salto iperspace ante litteram- con la nascente scienza contemporanea, tra Skinner, Freud, Einstein e Godel e poi Wiener, scaricarono uploadarono semmai proprio il Zarathustra cosiddetto supernichilista e distruttore: Distruzione scrisse Marinetti...!


In un colpo solo, tra avanguardia artistica e avanguardia scientifica, nacque un paradigma nuovo: anima mente dio dei spirito ma anche il mito dell'uomo pre-scientifico e della coscienza o dell'Io o del Soggetto, persino del sé furono, iniziarono ad essere azzerati! Per i futuristi non esiste alcuna supposta morale della scienza pura; amplificando e rilanciando lo stesso Campa (l' etica- quasi neospinoziana- mai la morale...) semmai e al massimo, una cibern-etica della scienza pura. L'Homo Techno Sapiens nascente, ricombina realmente certo futuro anteriore che fatalmente compone dinamicamente i nostri atomi e particelle “primordiali”. E questa cibern-etica sono proprio le parole e i “valori” in libertà di una civiltà, un secolo fa sconosciuta, oggi alla luce della conoscenza e dell'immaginario scientifici elaborati in 100 anni... dalle frontiere scientifiche e artistiche, finalmente aurorali: parole del/dal futuro, riassumibili in tutte le tematiche stesse parlate e sperimentate dalle scienze futuribili e dal transumanesimo in senso generale e quello italiano in particolare. Ma non riteniamo, la nascente società della mente o del computer... o transumanista stessa scenario direttamente collegato all'archetipo stesso neopagano.


Il cibermondo nascente è ex novo, una mutazione che risale a 100 anni fa proprio con la fondazione simultanea sia della psicologia scientifica sfociata poi in cibernetica e genetica e oggi neuroscienze, bio e nanotecnologie e Intelligenza Artificiale, sia della nuova fisica e della nuova matematica, sfociate oggi nella fisica dei multiversi, sia dell'avanguardia artistica- fondata dal futurismo- sfociata oggi nell'arte elettronica, dalla continuità futurista alla fantascienza alla computer e-o net arte in tutte le sua variabili multimediali, compreso certa paradossale tecno art, apparentemente neoprimitiva , invece mai luddista, dalla pop ai graffitisti alla cosiddetta street art..... alla techno disko (in certo senso) colonne sonore della Terra come Villaggio, ma ...globale..elettronico.


Una differenza tra Transumanesimo italiano e il futurismo, fondamentalmente irrilevante, nell'interfaccia e la sinergia attuale. Il sistema operativo è il medesimo. I software che girano gli stessi. Variano i browsers: nel transumanesimo stesso utilizzati entrambi e più in generale – estendendo il discorso al transumanesimo mondiale nelle sue numerose variabili- oltre ad altri browsers stessi con – nella metafora- una potenza di calcolo molto elevata.


I futuristi – in senso stretto- quello poetico elettronico di chi scrive e altri, quello graffitistico mediatico e neosituazionista di Rossotrevi e altri e quello net.futurista di Saccoccio e compagni utilizzano anche browsers variabili, ma quello della “tabula rasa “del Passato è il digito ergo sum predefinito. Oggi siamo futuristi di una civiltà transumanista e scientifica im-prevedibile, non più sconosciuta nel suo genoma.... che mappiamo con numeri... in libertà necessariamente senza soluzioni....


Stiamo volando verso galassie conosciute ma colmo di stelle e pianeti colmi di vita captate dai nostri telecasi ma mai visti! Il futurismo continua ma il Movimento è ancora nella sua infanzia postumana e netmoderna. Il futuro, infine, è dei nativi digitali: da questa generazione appena parlante, desiderante, numerante speriamo numerosa, nuove equazioni e nuove matematiche, nuove nano arti con la a minuscola, ma ordigni microatomici... della rivoluzione sociale prossima ventura.


La differenza essenziale tra Transumanesmo e Futurismo è -concludendo- letteralmente ir-rilevante è la diversa strategia a tale mutazione concreta nella sfera strettamente politica istituzionale.


Gli “scienziati” transumanisti minano certo choc del futuro, certo sonnambulismo elettronico delle masse relativamente innocuo, soprattutto certo relativamente suicidale neo-oscurantismo neoluddista e pseudoecologico, certa Religione bioetica, con una cosiddetta biopolitica squisitamente fredda, inoculando il virus del futuro e della scienza con terapie soft a media-lunga scadenza... Un Hiv biofilo destinato- si prevede- a diventare conclamato.






La scommessa è – puntando su prevedibili effetti psicosociali proprio delle nuove tecnologi- una accelerazione- della presa di coscienza autonoma delle masse con conseguente evoluzione di nuovi soggetti politici capaci di tecnopolitiche prossime venture. Oppure- i transumanisti in senso stretto- sembrano non disdegnare come alternativa una mera ma non secondaria indifferenza verso l'evoluzione generale sociale, “limitandosi” alle battaglie extrapolitiche per il libero progresso delle ricerche destinate a garantire liberamente e individualmente la possibilità dei propri obiettivi postumani e transumani.


Il futurismo, come Nasa operativa in tal senso ancora tutto da fare (ma come detto lo faranno i futuristi netdigitali) al contrario, mirerà, quando il web... sarà il principale fondamentale per così dire target elettorale (ma appena una o due generazioni probabilmente) alla discesa in campo e all'azione tecnopolitica concreta interfacciandosi con – come già accennato. certi nuovi soggetti politici del prossimo futuro, figli proprio del web, ora a livelli interessanti anche se primitivi, preannunciati ad esempio in Italia dal Movimento di Beppe Grillo, in Svezia dal Partito Pirata del Web (7% alle ultime elezioni...).


Brevemente: in senso anche relativo, ipotetico e certamente fluido, in senso stretto i transumanisti sono pacifisti. I futuristi interventisti.... Nella storia concreta e non immaginaria della civiltà e dei popoli, c'è un tempo per la guerra e uno per la pace. Nessuno sa oggi quale sia la via regia del sogno per risvegliarsi, senza attendere la pur rivoluzionaria strategia crionica, nel Regno della Scienza e della Libertà ( e della Bellezza...).


Va da sé: la Velocità... è l'energia solare letterale, oggi, era di Internet e della comunicazione istantanea, simultanea. La vita reale nel suo divenire è l'invenzione naturale del moto perpetuo!


Forse né l'etica né la cibern-etica virtuali della scienza pura sono- in parole arcaiche per intenderci- la morale collettiva sotterranea decisiva per l'attuale guerra fredda, misconosciuta, in atto tra il Passato e il Futuro, tra le forze reazionarie pre-scientifiche e quelle progressiste rivoluzionarie, tra l'uomo lento metafisico e l'uomo realmente rapido meta-fisico. Tra l'Occidente, bene o male- tecnsocientifico e il Resto del pianeta (irrilevanti le cause ormai...) ancora primitivo. Forse senza Internet, per essere chiari, non ci sarebbe mai stato l' 11 settembre....


Nello stesso tempo non ci sarebbe mai comunque stato l' 11 9, se già nel secondo novecento le stanze dei bottoni dei Poteri socioeconomici che decidono la sorte del mondo e della vita reale degli umani fossero state velocemente arredate- nella metafora- con le giuste tecnologie e soprattutto abitate da cervelli con i sistemi operativi aggiornati...all'anno duemila! L'11 settembre 2001 avremmo forse al contrario festeggiato la conquista di Marte! (La sconfitta del Dio della Guerra....).


Non solo digito ergo sum nel divenire transumanista e futurista. Forse un Cogito ergo Sum è inrinviabile.


Alla luce della Velocità come morale vincente per forza di gravità sociale non manipolabile,l'astronave è certamente in volo, ma forse è un baco nella rotta attuale l'assenza nel business plane di uno sbarco politico concreto, una organisation, una sonda specifica attivista e official nell'agorà politico. Come detto, nuovi soggetti politici potenzialmente sinergici sono avanti l'angolo. Nessun pessimismo apocalittico, ma più la Terra gira, oggi diventando una Net-Sfera più s'ingigantisce forse la complessità e forse più difficile diventa vincere la guerra in corso terrestre....


Se il transumanismo è d'azione, l'azione forse dovrebbe essere il più in fretta possibile futurista e interventista, senza zavorre, anche se nobili, residue. In fondo, la scienza è la confutazione sistematica di qualsiasi superstizione, proverbi inclusi. Noi siamo per la...fretta e per la velocità, non per il lento Verbo... in principio è la Macchina, oggi struttura e sovrastruttura della società dell'informazione. In principio non la divina economia, come si miraggiava nel novecento, monoteista o politeista, ma l'Informazione!


Roby Guerra