Bambini neozelandesi si sono ammalati in gran numero a causa del “debito di immunità” causato dalle “chiusure” da Covid
La notizia ha fatto il giro del mondo, anche grazie a The Guardian, The New York Times e altri grandi giornali, dopo che i medici neozelandesi hanno dichiarato che i bambini si sono ammalati perché non sono stati esposti a una serie di virus, germi patogeni, ecc., a causa di blocchi, distanziamento e disinfettante, tutti sistemi di largo uso da un anno e mezzo a questa parte nel tentativo di ... www.pensalibero.it |
I medici affermano che i bambini si sono ammalati perché non sono stati esposti a virus e germi patogeni a causa di blocchi, distanziamento e disinfettante
La notizia ha fatto il giro del mondo, anche grazie a The Guardian, The New York Times e altri grandi giornali, dopo che i medici neozelandesi hanno dichiarato che i bambini si sono ammalati perché non sono stati esposti a una serie di virus, germi patogeni, ecc., a causa di blocchi, distanziamento e disinfettante, tutti sistemi di largo uso da un anno e mezzo a questa parte nel tentativo di limitare i danni da Covid, con il risultato che il loro sistema immunitario sta soffrendo.
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IMMUNITY DEBT
Il "debito di immunità" ("immunity debt") è ben conosciuto nella letteratura scientifica. Nel maggio scorso è uscito uno studio di ricercatori francesi su Pubmed.gov con il titolo Documento di posizione del Pediatric Infectious Disease Group (GPIP) sul debito immunitario della pandemia di COVID-19 nell'infanzia, come possiamo colmare il divario immunitario? in cui una decina di studiosi (primo firmatario Robert Cohen) hanno avvertito che «Dall'inizio della pandemia di COVID-19, è stata segnalata una ridotta incidenza di molte infezioni virali e batteriche nei bambini: bronchiolite, varicella, morbillo, pertosse, malattie invasive da pneumococco e meningococco».
Questa constatazione ha indotto gli studiosi ad analizzare le conseguenze future sui bambini di questa mancata "esperienza" diretta a contatto con vari patogeni, e a ragionare sulle «varie situazioni che potrebbero portare a epidemie più grandi quando gli interventi non farmaceutici (NPI) imposti dall'epidemia di SARS-CoV-2 non saranno più necessari».