Massimo Cacciari: Green Pass da Regime dispotico by The Post Internazionale
Parole durissime e che fanno discutere quelle di Massimo Cacciari sul Green pass, il certificato vaccinale che il governo ha deciso di rendere obbligatorio in molte circostanze, come i ristoranti al chiuso o gli stadi, per evitare pericolosi assembramenti vista la risalita dei contagi registrata negli ultimi giorni. Una misura che divide i partiti, con il centrodestra che vorrebbe limitare il più possibile le restrizioni. Il noto filosofo si è detto molto critico, definendola come una misura "da regime dispotico".
Un intervento quello di Cacciari, spesso voce fuori dal coro, pubblicato dall'Istituto italiano degli studi filosofici di Napoli, firmato anche da un altro celebre filosofo come Giorgio Agamben. Questo il testo del loro intervento: "La discriminazione di una categoria di persone, che diventano automaticamente cittadini di serie B, è di per sé un fatto gravissimo, le cui conseguenze possono essere drammatiche per la vita democratica. Lo si sta affrontando, con il cosiddetto green pass, con inconsapevole leggerezza. Ogni regime dispotico ha sempre operato attraverso pratiche di discriminazione, all'inizio magari contenute e poi dilaganti. Non a caso in Cina dichiarano di voler continuare con tracciamenti e controlli anche al termine della pandemia.
E varrà la pena ricordare il 'passaporto interno' che per ogni spostamento dovevano esibire alle autorità i cittadini dell'Unione Sovietica. Quando poi un esponente politico giunge a rivolgersi a chi non si vaccina usando un gergo fascista come 'li purgheremo con il green pass' c'è davvero da temere di essere già oltre ogni garanzia costituzionale. Guai se il vaccino si trasforma in una sorta di simbolo politico-religioso. Ciò non solo rappresenterebbe una deriva anti-democratica intollerabile, ma contrasterebbe con la stessa evidenza scientifica.
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