eBook Futurismo e Fantascienza , di Roberto Guerra ...by .Pensa Libero
Da anni, oltre che poeta e saggista, il futurista Roberto (o Roby) Guerra di/da Ferrara, ha edito anche lavori di fantascienza, con riscontri su Futur Shock
Fantascienza com e la Zona Morta (su David Bowie, i Robot di Asimov, e i più letterari Le Muse Impudenti (con Riccardo Roversi e L. Olivencia) e Space Mammy (biografico su ricordi d'infanzia)..
Nel suo recente saggio, cover del noto illustratore Dino Marsan, indica una lettura più semplice e pop popolare di questo genere letterario che ormai si confonde con la letteratura in certo senso più realistica del nostro tempo, soprattutto dopo le crisi del Covid e della guerra in corso in Ucraina…
Soprattutto, formalmente relativizza le ultime ondate cyberpunk e postcyberpunk (creative ma con un eccesso di sottomenu che assomigliano a un paradossale riduzionismo specialistico, dove il valore simbolico e segnico della science fiction in sè tende a obliarsi, verso paradossali neoaccademie manieriste.
Nello specifico del mondo delle Idee, strana la storia percepita della fantascienza: visionaria utopica in certi precursori (Verne, Salgari ecc…), pop nei tempi moderni e nella stagione originaria (primo novecento delle Fanzine e di Asimov), poi espressione ideologica della fu Guerra Fredda o alla Orwell delle distopie sociali prossimo venture (ciòè …oggi…), negli anni 50 e 60, magari dopo e con la penna di Philip K. Dick, controcultura e possibile fantastico vero progressista…. Tutte definizioni secondo l'autore riduttive… in ottiche frammentarie.
Di verosimile resterebbero la "natura" pop di fare fantascienza, dove cercare sistematicamente possibili orizzonti di vero progressismo immaginario, se esistesse ancora qualche ipotesi attendibile in tal senso e non meramente reificata e non credibile.
In tal senso, con una esplorazione dichiaratamente soggettiva, da Asimov a persino la fantascienza diretta dei vari William Gibson, Robert Sawyer,, fino a certo suo "picco trend segnico" più recente (La fantascienza postumana del futurologo stesso americano Zoltan Istvan e altri), finanche registi come Tim Burton, Stanley Kubrick, musicisti e attori spaziali come David Bowie oppure i Kratwerk, fino a certi autori contemporanei italiani, quali Sandro Battisti, J.F. Casalini (e altri) nel meno oggi impossibile di certa Sinistra (che però sembra persino oggi un neologismo!) si celano input per Futuri libertari e democratici. Vu du Droyte, questo immaginario, secondo l'autore interessante ma non ottimizzato, esiste già, la stessa cosiddetta fantascienza americana "classica" della già citata stagione della guerra fredda… Un approccio, quindi non ideologico…
--Tiemme Digitali *