Sommario n.70 Future Shock
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FUTURE SHOCK SETTANTA
«Non c'è dubbio» - scriveva James Gunn in Storia illustrata della fantascienza - «che noi viviamo in un mondo di fantascienza. Tutt'attorno a noi vediamo i segni di un ordine nuovo: la nostra vita non è quella che era dei nostri padri». Ma di questo dato di fatto inoppugnabile molti non ne hanno coscienza, anzi lo contestano e vorrebbero spostare indietro l'orologio del tempo, arrivando persino a mettere sotto assedio, attaccando e cercando di distruggere i centri propulsori del novus ordo.
E' questo il fil rouge del n.70 (ottobre 2015) di "Future Shock", come evidenziano i saggi, presenti nel volume, di Ben Bova (Fantascienza e realtà), in cui l'Autore afferma che «le storie di science fiction sono più realistiche dei nevrotici borbottii della narrativa cosiddetta contemporanea»; di Enrico Leonardi (La "guerra dei sessi" nella fantascienza), secondo cui la tanto decantata potenza immaginativa della fantascienza può portare lo scrittore, come nel caso di Sturgeon, «alle fantasie più aberranti, alle stravaganze più surreali, fino a stravolgere la realtà stessa»; del sottoscritto (Fantascienza e utopia), in cui rileviamo, sulla base dei più significativi romanzi di fantascienza, come la progettata società perfetta, negando al singolo i presupposti fondanti del suo "essere", cioè la libertà e la responsabilità, si riduca ad un meccanismo disumano.
L'identico leit motiv dei saggi vibra nelle recensioni, tra cui segnaliamo quella di M.Landi (S.L.Jaki, Gesù, islam, scienza), di E.Muscio (T.Cantelmi-M.Scicchitano, Educare al femminile e al maschile), di S.Parenti (Mad Max: Fury Road), del sottoscritto (M.Houllebecq, Sottomissione). Completano il numero il nostro editoriale (Macchie... di luce), in cui denunciamo l'irragionevole discriminazione della fantascienza non solo da parte di un ampio settore del mondo laico, ma anche da un'ampia fascia dell'ambiente cattolico, i racconti Le due colonne di F.D.Bianco e La marea di S.Penazzi, arricchito quest'ultimo di due splendide illustrazioni di P. De Vito, le poesie di A.Bellesi e di L.Marchetti, le notizie sulla strage di Parigi del 13 novembre e sull'articolo di A.Bono L'agonia dei popoli senza scienza e, infine, la posta dei lettori.
Ci piace chiudere questa news con il seguente pensiero del compianto sacerdote, teologo e fisico atomico Enrico Cantore: «Possiamo dire che la scienza umanizza l'uomo perché lo stimola a vivere in modo consono con la sua dignità intellettuale rispetto al mondo osservabile. Infatti, ciò che giustifica l'esistenza della scienza è il rifiuto di accettare questo mondo come un'imposizione, come qualcosa di ovvio e di ineluttabile, di "naturale" nel senso di incomprensibile e da accettare con passività rassegnata. Al contrario, lo scienziato è l'uomo cosciente della sua dignità e della sua missione intellettuale. Perciò, egli si sforza di umanizzare il mondo, penetrandone l'intelligibilità».
Buon Anno!
Ricordo che è ancora valida l'offerta-omaggio di Critica pedagogica della fantascienza, di Fantascienza umanistica (Primo Premio per la Saggistica 2014 - Città di Vecchiano), di Racconti del Venticinquennale e di Alieni, astronavi, robot... a quanti decidessero di sostenere "Future Shock"