Neofuturismo e massmedia, basta con giornalisti tecnoanalfabeti e in malafede
di Roby Guerra
L'occasione nasce dalle ultime e prossime mostre che negli Stati Uniti saranno dedicate al Futurismo, accolte con entusiasmo da Guerra che commenta criticamente la scarsa attenzione di istituzioni culturali e soprattutto media, dimenticando che in realt? il 2011 ed il 2012, in Italia ed all'estero, ? stato fiorire di mostre sul movimento di Marinetti...e non solo. Anche il neo futurismo ha avuto pagine dedicate al neo futurismo.
Ma lasciamo all'articolo di Guerra - gi? pubblicato nei giorni scorsi in un giornale dedicato alla provincia romana - la parola :
"... sia on che off topic, il rank o trend almeno in controluce rivelatore, viene dagli Usa: dove il FUTURISMO spopola come non mai in quel del Museo Guggenheim, per la prima volta articolato e promosso almeno nella sua dimensione storica originaria, fino al 1944, con la scomparsa di Marinetti.
E il Futurismo post 1944 (neo) la vera News 2013 per l?arte e la cultura italiana! Il 2013 ha consacrato, piaccia o meno a storici, giornalisti, addetti alla cultura attardati, ignoranti 1.0 se non in malafede, anche certa stessa obsoleta prossimit? futurista, il ritorno del Futurismo in Italia senza se e senza ma! Divenire gi? in atto fin dal centenario fatidico del 2009?
Solo alcuni fatti molto rilevanti del 2013, il resto basta fare un giro nel web? Molto rilevanti anche almeno microstoricamente perch? hanno gi? consegnato all?archeologia della criptica d?arte? certe X che finora avevano sempre penalizzato il fu e oggi rinascente Movimento Futurista storico, oggi, ovviamente, dopo 100 e futur anni, 2.0 e aggiornato, dall?era industriale all?era di Internet.
Il futurismo di destra? Balle in gran parte anche storicamente, ora nel febbraio e nel giugno 2013, due iniziative alla Biblioteca Gramsciana di Ales (Oristano), terra natale di Antonio Gramsci lo confutano definitivamente, rilanciando l?essenza tecnoanarchica e progressista del Futurismo: chi scrive, in tal senso esplicito, ha presentato ?Futurismo per la nuova umanit?, Dopo Marinetti ..?(Armando editore) la storia del futurismo post 1944, dimostrandone certa dis-continuit? ben poco discutibile , se certa critica fosse ?scientifica? anzich? veteroestetologica, incapace di orizzonti e paradigmi on topic semplicemente alla luce solare degli anni duemila, della necessaria password artetecnologia, arte-scienza, come se il computermondo odierno fosse una mera decorazione manieristica. E successivamente, ancora pi? programmatico in chiave persino metapolitica, ?Gramsci e il 2000?? (La Carmelina).
Il futurismo solo avanguardia e iconoclasta? Balle, anche storicamente in parte, ora non pi?: nell?aprile 2013 a Roma, in collaborazione con l?universit?.., il giovane leader del gruppo ?nativo digitale? Netfuturismo per eccellenza, Antonio Saccoccio (Tor Vergata, Roma) ha curato con altri persino un convegno a Roma Capitale, Eredit? e attualit? del Futurismo, coinvolgendo oltre a tutti i neofuturisti oggi attivi, da Riccardo Campa a Vitaldo Conte, da Graziano Cecchini a Antonio Fiore Ufagr? e chi scrive, a certa stessa new wave elettro-digitale (Stefano Balice e altri), anche critici di fama accademica quali Luigi Tallarico, Massimo Duranti, Miroslava Hayek, Giancarlo Carpi e altri. Vale a dire, penetrazione ex novo solida e significativa del Futurismo. Non ultimo integrata la pubblicistica, sempre nel 2013, dopo lo stesso Manifesti Netfuturisti del 2011, con il volume ?A che serve il denaro? Pound e Marinetti ??? scritto con A. Pantano.
Pubblicistica che sempre nel 2013 evidenziano lo stesso Riccardo Campa, transumanista e docente di sociologia della scienza a Cracovia in Polonia, con il suo ?Trattato di Filosofia futurista? (Avanguardia 21, Roma, e pagine anche sul neo futurismo contemporaneo), opera che lo stesso Luciano De Maria attendeva da decenni? e il superdinamico e
attivissimo Vitaldo Conte/VitalDix, con numerose azioni performative e ? quest?anno, dopo (2011 e 2012) i vari ?Pulsional Gender Art? e ?Pulsional Trans Art? (Avanguardia 21 e Gepas edizoni) anche ?Pulsional Ritual? (Gepas) con lo stesso filosofo Giovanni Sessa.
Inoltre, da segnalare anche, con lo stesso Sessa (Scuola romana di Filosofia politica, area Univ. La Sapienza), protagonista con il poeta e filosofo Sandro Giovannini, anche la news urfuturistica collettiva (nell?ambito del progetto Nuova Oggettivit?) ?Al di l? della destra e della sinistra?.?, ala per cos? dire romantronica e neotradizionale ma 2.0? del nuovo movimento futurista.
Infine, ma cronologia 2013 solo qua essenziale, minima, lo stesso Vitaldo Conte, anche poeta totale dagli anni 80, alla Spatola o Pignotti, in questi mesi sempre a Roma, come artista non a caso nella retrospettiva florilegio dedicata a un certo Enrico Crispolti, noto esperto ?storico? del futurismo.
Ecco, Crispolti, come lo stesso Giordano Bruno Guerri e altri (gli stessi Renato Barilli e Vittorio Sgarbi) attenti anche ? come veri scienziati dell?arte (e non da salotti alla Baumann) al divenire contemporaneo del futurismo ( doveroso segnalare anche sempre dagli Usa, l?intervista al neofuturista transumanista Stefano Vaj, pubblicata recentemente
sul magazione di Humanity +,? hPlus?, sul futurismo ?storico e contemporaneo- della volont??.. ).
Un futurismo libertario e rivoluzionario ancora troppo perturbante, come accennato, in Italia per certi addetti ai lavori, come direbbe Battiato, da pensionare o rottamare se proprio vogliono fare gli struzzi: figure mica banali, sia ben chiaro, ma eppur si muove?. Vale a dire gli stessi Salaris e Echaurren, regrediti o meglio cristallizzati ormai su revisionismi da collezionisti immensi ma parmanidei per intenderci? quasi traumatizzati dalla semplice Realt? di certa continuit? del Futurismo del duemila (mica discutono comparativamente il valore estetico e sociale del nuovo futurismo, sarebbe dialettico e legittimo, n? i neo futuristi rivendicano chiss? quale superiorit? concettuale, semplicemente, come esistono i neodarwinisti? esistono ? e non potrebbe essere altrimenti dopo 100 anni ? i neo futuristi!). Oppure, vano rimuoverlo, figure pur non banali ma anche manieristiche, come Sylos Labini, Francesca Barbi e altre pi? avvezze agli old media?., seminostalgiche almeno? idem fanno gli struzzi, per inerzie estinte ideologiche alla rovescia!!!
Ma come direbbero Marx e Rimbaud, la storia va avanti e il mondo ? da cambiare, anche se sempra im-probabile nell?era del default? Replay docet: esistono i Neodarwinisti nell?anno 2013, esistono i Neo Futuristi!" Roby Guerra" (30/12/2013-ITL/ITNET)
Sembra incredibile nel 2016, era del web e dell'informatica (Il famoso Regno della Macchina sognato dai futuristi storici oggi Realtà, bene o male - ma altra questione) dopo anni di ritorno del futurismo, tra neofuturisti, netfuturisti, transumanisti e molte aree affini anche in Italia. Con una pubblicistica indiscutibile anche editorialmente elevata, non solo specializzata (ma anche qua che importa, anzi, certi download per certi pennivendoli dovrebbe essere abc professionale), convegni, link anche internazional, ecc. Con non solo scrittori e artisti neovisionari coinvolti, ma anche spesso critici d'arte e ricercatori digitali, anche persino diversamente accademici. Già tempo fa avevamo sollevato la questione su Italian Network Cultura Italiana nel Mondo, testata autorevole che non a caso ben segnalò la nostra denuncia e che riproduciamo in fondo . Vedi link http://www.italiannetwork.it/news.aspx?id=17546
Per fortuna non tutto tecnoidota certo giornalismo mass mediatico. Ma date una occhiata a google news futurismo: putroppo prevalgono ancora notizie certamente interessanti, a volte anche innovative (che spesso rilanciamo), sul futurismo, ma guarda caso spesso anche assolutamente non aggiornate... : con riferimenti a figure anche storiche o presunte news con disinformazione netta appunto su una miriade di informazioni, almeno da 10 anni, più recenti, appunto esplorate dal nuovo futurismo contemporaneo, bellamente ignorate o quasi dai grandi media, che invece evidenziano soprattutto operazioni, ribadiamo anche notevoli, ma sempre gira e rigira celebrative e museificanti. Per fortuna, siamo anche operativi su testate non banali, anzi autorevoli anche se specializzate in certo senso e altre info appaiono anche sia ben chiaro, non siamo cosi marginali o di nicchia, anzi: tuttavia certo andazzo deve finire. Certi mass media generalisti e che purtroppo condizionano per l'audience il reale e quindi anche la storia dell'arte contemporanea, si comportanto ancora con stile prescientifico, non si aggiornano, come parlare di Darwin ignorando i neodarwinisti... Specchio peraltro ancora di quel passatismo culturale persistente (e spesso ancora ideologico, futurismo si sa... poveracci pennivendoli veristorici gamberi e mandarini) di quel che denunciarono con esiti rivoluzionari proprio i nostri padri fondatori Marinetti e compagni, e che spiega ancora l'Italia globale del XXI secolo, come noto, come una nazione di scimpanzè nell'era dell'Uomo-Macchina e persino postumana!
DA ITALIAN NETWORK
CULTURA ITALIANA NEL MONDO - "ITALIA 2013/2014" - FUTURISMO NEOFUTURISMO E NON SOLO SECONDO ROBERTO GUERRA
(2013-12-30)
Di Futurismo alla luce dell'ottica neofuturista...e non solo, avanguardia italiana del 2013, ne parla in un articolo Roberto Guerra, poeta e scrittore italiano neo futurista, che invita la redazione di Italiannetwork ha pubblicare un suo commento sul tardivo interesse della cultura "ufficiale" nei confronti del movimento futurista.L'occasione nasce dalle ultime e prossime mostre che negli Stati Uniti saranno dedicate al Futurismo, accolte con entusiasmo da Guerra che commenta criticamente la scarsa attenzione di istituzioni culturali e soprattutto media, dimenticando che in realt? il 2011 ed il 2012, in Italia ed all'estero, ? stato fiorire di mostre sul movimento di Marinetti...e non solo. Anche il neo futurismo ha avuto pagine dedicate al neo futurismo.
Ma lasciamo all'articolo di Guerra - gi? pubblicato nei giorni scorsi in un giornale dedicato alla provincia romana - la parola :
"... sia on che off topic, il rank o trend almeno in controluce rivelatore, viene dagli Usa: dove il FUTURISMO spopola come non mai in quel del Museo Guggenheim, per la prima volta articolato e promosso almeno nella sua dimensione storica originaria, fino al 1944, con la scomparsa di Marinetti.
E il Futurismo post 1944 (neo) la vera News 2013 per l?arte e la cultura italiana! Il 2013 ha consacrato, piaccia o meno a storici, giornalisti, addetti alla cultura attardati, ignoranti 1.0 se non in malafede, anche certa stessa obsoleta prossimit? futurista, il ritorno del Futurismo in Italia senza se e senza ma! Divenire gi? in atto fin dal centenario fatidico del 2009?
Solo alcuni fatti molto rilevanti del 2013, il resto basta fare un giro nel web? Molto rilevanti anche almeno microstoricamente perch? hanno gi? consegnato all?archeologia della criptica d?arte? certe X che finora avevano sempre penalizzato il fu e oggi rinascente Movimento Futurista storico, oggi, ovviamente, dopo 100 e futur anni, 2.0 e aggiornato, dall?era industriale all?era di Internet.
Il futurismo di destra? Balle in gran parte anche storicamente, ora nel febbraio e nel giugno 2013, due iniziative alla Biblioteca Gramsciana di Ales (Oristano), terra natale di Antonio Gramsci lo confutano definitivamente, rilanciando l?essenza tecnoanarchica e progressista del Futurismo: chi scrive, in tal senso esplicito, ha presentato ?Futurismo per la nuova umanit?, Dopo Marinetti ..?(Armando editore) la storia del futurismo post 1944, dimostrandone certa dis-continuit? ben poco discutibile , se certa critica fosse ?scientifica? anzich? veteroestetologica, incapace di orizzonti e paradigmi on topic semplicemente alla luce solare degli anni duemila, della necessaria password artetecnologia, arte-scienza, come se il computermondo odierno fosse una mera decorazione manieristica. E successivamente, ancora pi? programmatico in chiave persino metapolitica, ?Gramsci e il 2000?? (La Carmelina).
Il futurismo solo avanguardia e iconoclasta? Balle, anche storicamente in parte, ora non pi?: nell?aprile 2013 a Roma, in collaborazione con l?universit?.., il giovane leader del gruppo ?nativo digitale? Netfuturismo per eccellenza, Antonio Saccoccio (Tor Vergata, Roma) ha curato con altri persino un convegno a Roma Capitale, Eredit? e attualit? del Futurismo, coinvolgendo oltre a tutti i neofuturisti oggi attivi, da Riccardo Campa a Vitaldo Conte, da Graziano Cecchini a Antonio Fiore Ufagr? e chi scrive, a certa stessa new wave elettro-digitale (Stefano Balice e altri), anche critici di fama accademica quali Luigi Tallarico, Massimo Duranti, Miroslava Hayek, Giancarlo Carpi e altri. Vale a dire, penetrazione ex novo solida e significativa del Futurismo. Non ultimo integrata la pubblicistica, sempre nel 2013, dopo lo stesso Manifesti Netfuturisti del 2011, con il volume ?A che serve il denaro? Pound e Marinetti ??? scritto con A. Pantano.
Pubblicistica che sempre nel 2013 evidenziano lo stesso Riccardo Campa, transumanista e docente di sociologia della scienza a Cracovia in Polonia, con il suo ?Trattato di Filosofia futurista? (Avanguardia 21, Roma, e pagine anche sul neo futurismo contemporaneo), opera che lo stesso Luciano De Maria attendeva da decenni? e il superdinamico e
attivissimo Vitaldo Conte/VitalDix, con numerose azioni performative e ? quest?anno, dopo (2011 e 2012) i vari ?Pulsional Gender Art? e ?Pulsional Trans Art? (Avanguardia 21 e Gepas edizoni) anche ?Pulsional Ritual? (Gepas) con lo stesso filosofo Giovanni Sessa.
Inoltre, da segnalare anche, con lo stesso Sessa (Scuola romana di Filosofia politica, area Univ. La Sapienza), protagonista con il poeta e filosofo Sandro Giovannini, anche la news urfuturistica collettiva (nell?ambito del progetto Nuova Oggettivit?) ?Al di l? della destra e della sinistra?.?, ala per cos? dire romantronica e neotradizionale ma 2.0? del nuovo movimento futurista.
Infine, ma cronologia 2013 solo qua essenziale, minima, lo stesso Vitaldo Conte, anche poeta totale dagli anni 80, alla Spatola o Pignotti, in questi mesi sempre a Roma, come artista non a caso nella retrospettiva florilegio dedicata a un certo Enrico Crispolti, noto esperto ?storico? del futurismo.
Ecco, Crispolti, come lo stesso Giordano Bruno Guerri e altri (gli stessi Renato Barilli e Vittorio Sgarbi) attenti anche ? come veri scienziati dell?arte (e non da salotti alla Baumann) al divenire contemporaneo del futurismo ( doveroso segnalare anche sempre dagli Usa, l?intervista al neofuturista transumanista Stefano Vaj, pubblicata recentemente
sul magazione di Humanity +,? hPlus?, sul futurismo ?storico e contemporaneo- della volont??.. ).
Un futurismo libertario e rivoluzionario ancora troppo perturbante, come accennato, in Italia per certi addetti ai lavori, come direbbe Battiato, da pensionare o rottamare se proprio vogliono fare gli struzzi: figure mica banali, sia ben chiaro, ma eppur si muove?. Vale a dire gli stessi Salaris e Echaurren, regrediti o meglio cristallizzati ormai su revisionismi da collezionisti immensi ma parmanidei per intenderci? quasi traumatizzati dalla semplice Realt? di certa continuit? del Futurismo del duemila (mica discutono comparativamente il valore estetico e sociale del nuovo futurismo, sarebbe dialettico e legittimo, n? i neo futuristi rivendicano chiss? quale superiorit? concettuale, semplicemente, come esistono i neodarwinisti? esistono ? e non potrebbe essere altrimenti dopo 100 anni ? i neo futuristi!). Oppure, vano rimuoverlo, figure pur non banali ma anche manieristiche, come Sylos Labini, Francesca Barbi e altre pi? avvezze agli old media?., seminostalgiche almeno? idem fanno gli struzzi, per inerzie estinte ideologiche alla rovescia!!!
Ma come direbbero Marx e Rimbaud, la storia va avanti e il mondo ? da cambiare, anche se sempra im-probabile nell?era del default? Replay docet: esistono i Neodarwinisti nell?anno 2013, esistono i Neo Futuristi!" Roby Guerra" (30/12/2013-ITL/ITNET)