Verso la vita sintetica: Craig Venter
fonte La Repubblica
Come sei anni fa, anche lo storico traguardo di oggi è descritto sulla rivista Science. Dopo l'annuncio del 2010, Venter e Clyde Hutchinson si sono dedicati all'obiettivo finale, cui lavorano dalla metà degli anni '90, ovvero sintetizzare una cellula minima, con solo i geni necessari per sostenere la vita, nella sua versione più semplificata. Ed ecco oggi Syn 3.0, che ha 473 geni, proprio quel "kit" minimo che gli scienziati andavano cercando. E che potrebbe ora aiutare a comprendere il ruolo di ogni gene essenziale nella vita della cellula.
Ancora una volta Venter e colleghi, dai laboratori californiani di La Jolla, si sono focalizzati sul Mycoplasma, batterio che possiede i più piccoli genomi noti fra tutte le cellule in grado di replicarsi in modo autonomo. Nel 2010 hanno sintetizzato il genoma del Mycoplasma mycoides. Ora, hanno progettato degli ipotetici genomi minimi su otto differenti segmenti, ciascuno dei quali poteva essere testato per classificare accuratamente i geni essenziali per la vita e quelli che non lo sono.
Si è arrivati così a Syn 3.0, il cui genoma è più piccolo di quello di qualsiasi cellula, autonomamente in grado di replicarsi in natura, nota fino ad oggi. Il suo patrimonio essenziale assemblato in laboratorio è privo di tutti i geni che modificano il Dna, di quelli di restrizione e della maggior parte di quelli che codificano per le lipoproteine. Mantiene però quasi tutti i geni coinvolti nella lettura ed espressione delle informazioni genetiche nel genoma, nonché nella conservazione dell'informazione genetica tra generazioni.
Non tutto, però, è stato svelato: nella cellula sintetica creata dagli scienziati rimangono ancora da scoprire le funzioni biologiche di circa il 31 per cento dei geni. E diversi potenziali omologhi di un certo numero di questi geni sono stati trovati in altri organismi, elemento che suggerisce che codifichino proteine universali con funzioni ancora da determinare.
Come sei anni fa, anche lo storico traguardo di oggi è descritto sulla rivista Science. Dopo l'annuncio del 2010, Venter e Clyde Hutchinson si sono dedicati all'obiettivo finale, cui lavorano dalla metà degli anni '90, ovvero sintetizzare una cellula minima, con solo i geni necessari per sostenere la vita, nella sua versione più semplificata. Ed ecco oggi Syn 3.0, che ha 473 geni, proprio quel "kit" minimo che gli scienziati andavano cercando. E che potrebbe ora aiutare a comprendere il ruolo di ogni gene essenziale nella vita della cellula.
Ancora una volta Venter e colleghi, dai laboratori californiani di La Jolla, si sono focalizzati sul Mycoplasma, batterio che possiede i più piccoli genomi noti fra tutte le cellule in grado di replicarsi in modo autonomo. Nel 2010 hanno sintetizzato il genoma del Mycoplasma mycoides. Ora, hanno progettato degli ipotetici genomi minimi su otto differenti segmenti, ciascuno dei quali poteva essere testato per classificare accuratamente i geni essenziali per la vita e quelli che non lo sono.
Si è arrivati così a Syn 3.0, il cui genoma è più piccolo di quello di qualsiasi cellula, autonomamente in grado di replicarsi in natura, nota fino ad oggi. Il suo patrimonio essenziale assemblato in laboratorio è privo di tutti i geni che modificano il Dna, di quelli di restrizione e della maggior parte di quelli che codificano per le lipoproteine. Mantiene però quasi tutti i geni coinvolti nella lettura ed espressione delle informazioni genetiche nel genoma, nonché nella conservazione dell'informazione genetica tra generazioni.
Non tutto, però, è stato svelato: nella cellula sintetica creata dagli scienziati rimangono ancora da scoprire le funzioni biologiche di circa il 31 per cento dei geni. E diversi potenziali omologhi di un certo numero di questi geni sono stati trovati in altri organismi, elemento che suggerisce che codifichino proteine universali con funzioni ancora da determinare.