La scienza e la GIOVANE...longevità avanzano...

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Con la “riprogrammazione cellulare” ringiovaniscono topi di laboratorio. L'esperimento apre la strada a nuove tecniche di ringiovanimentodell'invecchiamento

Come B. Button: scienziati invertono il processo d’invecchiamento

Con la “riprogrammazione cellulare” ringiovaniscono topi di laboratorio. L’esperimento apre la strada a nuove tecniche di ringiovanimento

Tutti possono diventare Benjamin Button da vecchi. Ricordate il caso del film diretto da David Fincher con Brad Pitt, Cate Blanchett e Tilda Swinton? Ebbene, ricercatori del Salk Institute sono riusciti a riprodurlo nei topi dei loro laboratori californiani di La Jolla invertendo il processo di invecchiamento delle cellule con una tecnica che le riporta allo stato embrionale. Sono stati sollecitati in particolare quattro geni molto attivi nel periodo uterino. La cavie sono apparse “ringiovanite”, ma non soltanto sulla base di criteri estetici e del miglioramento del tono muscolare: la longevità è cresciuta del 30%.

L’esperimento “dimostra che l’invecchiamento potrebbe non procedere in una sola direzione”, ha commentato il dottor Juan Carlos Izpisua Belmonte, uno dei ricercatori che hanno pubblicato lo studio su Cell. “Ovviamente i topi non sono esseri umani e sarà molto più complesso ringiovanire una persona. Ma l’esperimento dimostra che l’invecchiamento è un processo dinamico e plastico, e pertanto più suscettibile di interventi terapeutici rispetto a quanto finora pensato”.

Considerando che l’invecchiamento è in sé stesso la causa, o pre-condizione, di molte malattie, dal cancro alle patologie degenerative, anche una minima capacità di intervento sul processo può creare grandi prospettive alle medicina preventiva, geriatrica e riabilitativa specialmente in società in cui è elevata l’aspettativa di vita.

La chiave del meccanismo di arresto o inversione dell’invecchiamento sta negli studi di “riprogrammazione cellulare”, un procedimento che consente agli scienziati – tramite i quattro geni chiamati “fattori Yamanaka” – di riconvertire ogni cellula in staminali pluripotenziali indotte, le iPSCs. Al pari delle cellule staminali “originali”, le iPSCs sono in grado di dividersi indefinitamente e diventare qualsiasi tipo di cellula del nostro corpo. “Come altri laboratori, avevamo osservato – ha spiegato Alejando Ocampo – che attraverso la riprogrammazione le cellule sembravano più giovani: la domanda era se si potesse indurre il processo di ringiovanimento in animali vivi”. E così hanno fatto lavorando sui fattori di Yamanaka di topi affetti da progeria, o sindrome di Hutchinson-Gilford, una malattia rara che causa l’invecchiamento. Il caso di Benjamin Button: gli animali hanno mostrato un’inversione di tutti i marcatori di vecchiaia. Sono migliorate le funzioni cardiovascolari e i topi hanno avuto un aumento della longevità pari a un terzo dell’aspettativa per la loro condizione, senza sviluppare tumori. Una visione incoraggiante del “cammino da intraprendere per rallentare l’invecchiamento”, ha detto la dottoressa Paloma Martinez-Redondo, altra ricercatrice del Salk Institute.