Intervista a Luisa Tagliani: Post -Lezioni a porte aperte , 30 anni di Danza "estense" e internazionale

 
D-  Luisa,   le tue "lezioni" di questa tarda primavera, un approfondimento?
R-  ....normalmente al termine di un anno scolastico alterno un anno lo spettacolo al teatro comunale ed un anno, invece, le lezioni aperte al pubblico. sono due momenti diversissimi ma entrambi importanti e complementari sia tecnicamente sia artisticamente, non solo per l'allievo ma forse ancor di più per lo spettatore. infatti, a meno che uno non abbia studiato danza classica, difficilmente da due minuti di balletto può immaginare lo studio che c'è dietro. in questo senso la danza è anche un po' esoterica, cioè  nasconde lo sforzo e la difficoltà, anziché ostentarla. Quest'anno è l'anno delle dimostrazioni.
Un' occasione grandiosa, soprattutto per i genitori, che normalmente stanno fuori, perché le lezioni di solito si svolgono rigorosamente a porte chiuse.
Vedere come si svolge una lezione di danza, livello tecnico per livello, dai tre anni d'età in su è un'opportunità rara e spesso sorprendente.

D-  Luisa, protagonista a Ferrata e in Italia ormai da diversi anni?  Uno Zoom  cronistorico?
R- ....da giovanissima, attraverso diverse esperienze internazionali come danzatrice, attrice e coreografa in Italia e soprattutto all'estero, mi resi conto pian piano che ciò che mi dava più soddisfazione in assoluto era eseguire mie coreografie insieme a persone formate da me, quindi col mio stile. per fare ciò, ormai ben ventisei anni fa- appunto ho festeggiato il venticinquesimo anno d'insegnamento l'anno scorso- decisi di aprire da zero, ZERO, una mia scuola di danza, mia artisticamente, s'intende, a lode e gloria del Signore. la mia crescita professionale è andata di pari passo con la mia crescita spirituale e posso solo ringraziare il cielo, perché in pochi anni la scuola partita dal nulla e con nessun tipo di supporto economico ha raggiunto i circa cento allievi, tra i quali anche alcuni ragazzi talentuosi che ho preparato e che ora sono professionisti a livello internazionale.
non ho avuto mezzi economici per poter investire su pubblicità o chi sa quali manifesti. 
la scuola si è radicata e cresciuta fondamentalmente grazie alle suore della carità che mi diedero i primi incarichi di insegnamento, grazie ai primi collaboratori che mi hanno lasciato programmare tutti i corsi che io mi immaginavo, anche se ancora gli iscritti non c'erano. caparbiamente organizzavo prepropedeutica, propedeutica,, primo accademico, secondo accademico, terzo accademico e così via e magari di primo accademico avevo solo due iscritti, di secondo nessuno, ma imperterrita io credevo nella necessità di dover dividere tecnicamente per una seria preparazione professionale anche per chi ancora non c'era o per chi l'avrebbe fatto anche solo come attività formativa e ricreativa. questo mio rigore, sicuramente un po' scomodo per molti, nel tempo mi ha premiato. la pubblicità della scuola sono stai i miei allievi e le assistenti da me formate, ma soprattutto il passaparola dei genitori che hanno avuto fiducia e stima in me, sempre ringraziando il Signore.
mi sono ritirata dalle scene a 35 anni per divenire mamma e dedicarmi totalmente a mia figlia ed alla mia scuola di danza, scoprendo così che avevo ricevuto un altro dono: la stessa gioia che provavo sul palcoscenico quando danzavo, la provo quando insegno e danzo solo per i miei allievi. E'una grazia, perché conosco tanti colleghi danzatori che hanno vissuto il declinare della potenza muscolare e dell giovane età, come un ripiego nell'insegnamento. invece, per me, è una continuità di passione e di amore. io non danzo più in pubblico, danzo solo per i miei allievi e loro continuano in un certo senso a danzare anche per me. E' uno degli aspetti che mi ha sempre tanto affascinato della danza, questo passaggio del testimone, da corpo a corpo, letteralmente, e non solo corpo, naturalmente.
D- Luisa, la danza classic e-o  contemporanea,  a chi ti ispiri eventualmente, secondo te  chi più grandi?
R- .... il classico è il mio più grande amore. la tecnica classica è la base vincente per qualunque tipo di danza. la mia danzatrice preferita era Alicia Alonso, prima di tutto perché riusciva a coniugare la perfezione tecnica col calore cubano e poi per il grande esempio di eroicità e generosità umana. all'apice del successo venne colpita da cecità. non si arrese. si rimise in prima posizione alla sbarra, rifacendo movimento dopo movimento fino a riuscire a danzare in palcoscenico il repertorio classico in un modo straordinario. non pensò solo a se stessa. grazie al suo successo aiutò il suo paese per la danza fino a portare il balletto nazionale di Cuba a essere, nonostante la povertà, un'eccellenza mondiale. mi vengono tuttora i lacrimoni per il suo grande esempio artistico ed umano.
invece, per quanto riguarda il neoclassico e contemporaneo, i miei coreografi stilisticamente di riferimento sono Graham e Limon, che ho studiato proprio nelle case madri a New York, e Bejart che ho avuto l'onore  di conoscere personalmente e con la cui compagnia, grazie a lui, ho avuto il piacere di allenarmi per un periodo in Svizzera.

D- Luisa, domanda libera?
R-.....mia figlia Isabella, il dono più bello che potessi mai ricevere, ha seguito le mie orme, con grandissimo successo. Se lei ed i miei allievi provano anche solo un decimo della gioia che la danza dà a me, siamo in paradiso!
intervista a cura di Roby Guerra

Info  Luisa Tagliani sito...   history...Nuova Ferrara ... Luisa Tagliani
*vedi  Asino Rosso  Scienza e Futuro