Sandro Battisti, intervista/INTERVIEW: tra Postumano e Poetica della Fantascienza (between Post-human and Poetics of Science Fiction)

Dopo Stateless (2017) e  Translation  (Asino Rosso eBook, 2019)

D - Dopo Stateless, una replica diversamente cyberpoetica: un messaggio criptico eppure quasi psicologia della fantascienza?

 

R – È semplicemente un altro tipo di periodo quello che ho esaminato in questa replica a Stateless, corrisponde a un consolidamento interiore dopo un periodo di forti cambiamenti, è la risposta alle istanze che hanno destabilizzato la mia precedente stasi dando quindi vita ad altri tormenti, considerazioni, visioni. A leggersi dopo un certo periodo, è impressionante come ci si senta diversi, forse è questo il messaggio di quest'operazione filopoetica.

 

D - Certi esperti del web segnalano il linguaggio dei social network, ultracompresso, come la parola del futuro: ma già la pubblicità in fondo non ricordava, strutturalmente, certa poetica aforistica?

 

R – Possiamo parlare quanto ci pare dell'astrazione artistica che trasuda dalla pubblicità, dal Marketing, dai social network e da quanto fa riferimento al mondo contemporaneo patinato, plasticoso, lucente della perfezione capitalistica, ma dovremmo ricordarci subito dopo che quella presunta arte è qualcosa che trasuda dalle non-idee fetide e inumane del Liberismo, e ciò dovrebbe indurci a eliminare elogi e considerazioni da ciò che scaturisce da quello che potremmo tranquillamente chiamare Male.

 

D - Quanto sarà abile l'umanità nell'uso della prossima tecnologia? Continuerà una sorta di uso improprio e poco cognitivo oppure saprà sviscerarne ogni risvolto e abilità?

 

R – L'umanità – e quindi la postumanità – è sinonimo di incarnazione, quindi di difetto. Non saremo mai perfetti. Avremo sempre dei fault di funzionamento, o di pensiero.

 

D - Prossimi progetti cui stai lavorando?

 

R – Al momento non sto scrivendo ma sto lavorando, invece, sulla curatela di un'interessante antologia, qualcosa posto sul limite e oltre dell'umanità – o postumanità. Un altro progetto è invece sullo sfondo, pronto a chiudersi, ma non posso dire altro perché non sono il solo a essere coinvolto; in definitiva, mi accorgo che l'attività connettivista si è ancora più estremizzata e, paradossalmente, integrata nel tessuto del reale: interessanti stravaganze del concetto di verità che spingono sempre di più a cercare l'abisso dell'inumano; o ad anelare a un'esistenza su Plutone.


a cura di Roberto Guerra


https://hyperhouse.wordpress.com/  Sito Sandro Battisti

ENGLISH VERSION

After Stateless (2017) and Translation (Red Donkey eBook, 2019)

Q - After Stateless, a different cyberpoetic response: a cryptic message yet almost psychology of science fiction?
A - It is simply another kind of period that I have examined in this reply to Stateless, it corresponds to an inner consolidation after a period of strong changes, it is the response to the instances that have destabilized my previous stasis thus giving rise to other torments, considerations, visions. To read after a certain period, it is impressive how different one feels, perhaps this is the message of this philopoetic operation.

Q - Some web experts point out the language of social networks, ultra-compressed, as the word of the future: but already the advertising, after all, did not remember, structurally, certain aphoristic poetics?
A - We can talk as much as we like about the artistic abstraction that exudes from advertising, from marketing, from social networks and from what refers to the glossy, plastic, shiny contemporary world of capitalist perfection, but we should remember immediately after that that supposed art is something that exudes from the non-ideas fetid and inhuman of Liberism, and this should lead us to eliminate praise and considerations from what comes from what we could easily call Evil.

Q - How skillful will humanity be in the use of the next technology? Will it continue to be a kind of misuse that is not very cognitive, or will it be able to examine every aspect and skill of it?
A - Humanity - and therefore post-humanity - is synonymous with incarnation, and therefore with defect. We will never be perfect. We will always have faults of functioning, or of thought.

Q - What are your next projects?
A - At the moment I'm not writing but I'm working, instead, on the curating of an interesting anthology, something placed on the limit and beyond of humanity - or post-humanity. Another project is in the background, ready to close, but I can't say much more because I'm not the only one involved; in the end, I realize that the connectivist activity has become even more extreme and, paradoxically, integrated into the fabric of reality: interesting extravagances of the concept of truth that push more and more to look for the abyss of the inhuman; or to yearn for an existence on Pluto.

by Roberto Guerra

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