Dinanimismo X, intervista a Pietro Edoardo Mallegni

 Dinanimismo 2009-2019... Autori Vari,  a cura di Zairo Ferrante e Roberto Guerra (Asino Rosso eBook, 2019)

INTERVISTA A PIETRO EDOARDO MALLEGNI (AUTORE)




La poesia come Fare Anima  nell'era del computer?


A mio parere, l'era del computer ha rappresentato, per poesia e scrittura, una strana forma di erma bifronte il quale ha permesso la diffusione e la possibilità di comunicazione tra poeti e appassionati in  maniera immediata, ma allo stesso tempo, il lato oscuro di ciò, rappresentato dal continuo ubiquo rifornirsi incessante di informazioni, talvolta utili, talvolta no, ha estirpato il diritto naturale della formazione di pensiero ed emozione propri; questa era vive dell'immedesimazione del singolo a standard di felicità,  talvolta inarrivabili,  talvolta fasulli e, in tutto ciò, agli stessi singoli ricercatori  della felicità è stato  permesso di proporsi ad altri, con quella superiorità del media già esplicitata da Pasolini, che pone l'ascoltatore in una posizione di svantaggio. Credo, che fare poesia ad oggi vista la situazione sia una forma  di ribellione  a questo assenteismo emozionale della cognizione del se stesso come persona,  non come singolo partecipe di una rete che elimina ogni forma di personale distinzione. 

Uno zoom  autobiografico?  

Dedico buona parte del mio tempo alla scrittura fin da quando avevo tredici anni.  Rileggendomi,anche sulle varie pubblicazioni vedo che c'è stato un evolversi del mio scrivere verso una condensazione sempre più massiccia dei concetti in meno parole possibili. In più il fattore famiglia mi ha spinto a ricercare idee diverse e principi differenti rispetto alle mi convinzioni precedenti. 

Il dinanimismo, la tua personale visione? 

Ho avuto modo di conoscere il signor Zairo e la corrente Dinanimista qualche anno fa e potremmo  dire che è stato, per lo meno da parte mia amore a prima vista; l'idea sacrale e allo stesso tempo famigliare dell'arte, quale forma di protezione e insegnamento,  quasi come una madre  (volendo citare), che però non si perde nella pesantezza tecnica,  ma, sempre con le solite  modalità sopra citate, vezzeggia gli animi e guida l'uomo verso il bello. L'unico mio rimpianto e di non aver L età per poter dire che questa collaborazione avrei potuta iniziarla prima.  

Il futuro della poesia, come lo immagini?

La poesia non credo che troverà mai il grande pubblico che aveva prima; la necessità dell'immediata comprensione da parte dell'ascoltatore di oggi, ha portato ad un assopirsi sempre più intenso sia degli scrittori, ormai misconosciuti, che dei lettori. La poesia piano diventerà un nord magnetico sempre più difficile da individuare, così presente alla portata di tutti, ma che allo stesso tempo rimane invisibile, uno sorta di guida silente e nascosta dietro gli anfratti delle multiple esistenze che piano conduce idee, sogni, desideri ed emozioni nel giusto punto e nella giusta dimensione.

a cura di Roberto Guerra


 photo dell'autore ("nel 2017 sono diventato babbo")



Nota biografica
Mi chiamo Pietro Edoardo Mallegni, ho 23 anni; sono nato a Carrara, una piccola cittadina del nord della toscana, famosa per i suoi marmi e per il suo lardo. Fin da piccolo ho coltivato tre passioni: la cucina, la musica e la scrittura; della prima sono riuscito a farne la mia professione, mentre le due rimanenti lascio che ritaglino buona parte del mio tempo, così da permettermi di suonare in alcuni locali e pubblicare alcuni dei  miei lavori. Durante gli anni sono riuscito  a pubblicare due sillogi dal titolo " Il dedalo in me" ed "Il dio Dada",con la piccola casa editrice "Marco Del Bucchia"  più alcune collaborazioni con vari autori e case editrici, tra cui Ivan Pozzoni con la "Limina Mentis"e Zairo Ferrante tramite il movimento artistico chiamato "Dinanimismo". All'età di 18 anni sono riuscito ad arrivare settimo nel concorso nazionale "Michele Mazzella per un teatro giovane" con l'atto unico "Geshua e il crollo dell'io".
Dopo vari viaggi per lavoro, tra Inghilterra e Nord Italia,  sono tornato nella mia città natale, dove lavoro come cuoco, naturalmente. Nel mentre continuo a scrivere, ma dedicando un altra fetta del mio tempo alla mia famiglia, dato che nel 2017 sono diventato babbo.