Nel 2020 smettiamo di snobbare il fintech
Da: Newsletter Financecommunity.it
Nel 2020 smettiamo di snobbare il fintech
di laura morelli
Se la fine dell'anno è il momento in cui si tirano le somme, l'inizio è quello dei buoni propositi. Nel 2020 il mondo della finanza potrebbe potenzialmente averne parecchi. Ma ce n'è uno che forse dovrebbe avere la priorità e cioè l'impegno a sposare - o almeno a fidanzarsi - con la tecnologia.
Una ricerca della piattaforma BorsadelCredito.it evidenzia come questo potrà essere un anno decisivo, dodici mesi in cui potrà potenzialmente aumentare il divario tra chi fa del fintech un elemento di competitività e un volano del business e chi lo considera solo un costo.
Perché è un anno decisivo? Innanzitutto perché c'è l'open banking. Se il 2019 è stato l'anno zero con l'entrata in vigore della PSD2 (la direttiva europea su pagamenti digitali), il 2020 sarà l'anno di messa a regime di tali cambiamenti e quindi di definizione di nuovi modelli di servizio che vedranno il go to market nel 2021. Coloro che finora non hanno "fatto i compiti" dal punto di vista tecnologico, ad esempio adottando nuovi sistemi per l'organizzazione interna o nel servizio ai clienti, quest'anno potranno trovarsi davanti a una mole di lavoro significativamente più elevata per far fronte alla direttiva e al contempo reggerne l'impatto.
Tra l'altro, con la PSD2 soggetti non tradizionali come le big tech (Facebook e Amazon lo stanno già facendo) possono concorrere grazie a una grande base utenti, bassi costi di acquisizione, accesso a grandi moli di dati e alle licenze di internet banking. In questo "il ruolo delle fintech potrebbe essere quello di promuovere l'innovazione per soggetti rimasti per troppo tempo seduti e che oggi fanno fatica a reagire", dicono da BorsadelCredito.it. Un altro motivo per abbracciare la tecnologia e iniziare ad adottarla.
Oggi, evidenzia il Politecnico di Milano, i due terzi della spesa informatica nelle banche italiane è destinata ancora oggi a compliance e alla manutenzione dei sistemi di legacy. Di conseguenza per l'Osservatorio dell'ateneo è difficile che le banche abbiano oggi la capacità di sviluppare innovazione in house.
Serve dunque una nuova governance. E a monte un nuovo modo di pensare e concepire l'attività bancaria e finanziaria in generale, cioè una nuova cultura che dovrebbe essere condivisa da tutti i professionisti del settore. Questo sarebbe davvero un utilissimo buon proposito per l'anno nuovo.
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