Davide Foschi Amor di Luna
AMOR DI LUNA
Fin da bambino una delle mie più grandi passioni è stata l'astronomia.
Riuscire ad osservare quelle sfere sospese nel vuoto che compongono l'infinito che circonda la nostra Terra, era per me qualcosa di emozionante.
Mi studiavo i tempi di rivoluzione di ogni corpo celeste, la composizione chimica, i satelliti, la distanza dal Sole. Lo stesso capitava con l'osservazione del mondo animale, della natura, del mondo visto al microscopio, con lo studio della storia che ci ha preceduto. Tipico nerd, lo so ma in fondo ne sono felice: ho appreso tanto di quel poco che so.
Quando anni fa ebbi la fortuna di osservare Saturno, con i suoi magici e metafisici anelli, da un osservarorio a cielo aperto in Trentino, mi commossi. Era per me come riuscire a vedere con i miei occhi un vecchio e nobile parente di cui avevo sempre sentito parlare, con quel misto di alone tra il leggendario e l'eroico.
Ora, con l'avanzare del progresso tecnologico e con il fatto che il cielo sopra di me non è più quello del cuore della metropoli, colmo di inquinamento luminoso ma quello della campagna a pochi passi da Milano, ho il privilegio di godere dei miei amici celesti come non mai, di poterli osservare da vicino e fotografarli con un semplice e banalissimo telefono. Fino a qualche anno fa cosa non solo impossibile ma innimaginabile.
Ho sempre dormito solo tre ore a notte, fin da ragazzo; Ross ormai è abituata e non più sorpresa come anni fa. La cosa non mi è mai pesata, tanto più che durante il giorno ho energie da vendere, come sa bene chi mi conosce. Per me la notte è sempre stata il campo d'azione per ottime letture, per dipingere, per scrivere, per pensare, per creare. Ora la notte è finalmente diventata anche l'occasione per dialogare con i miei amici tondi e illuminati, per chiedere loro come stanno e come ci vedono da lassù, osservarne i mari e i crateri, le linee e le ombre.
Se il mio caro Leonardo avesse avuto questa possibilità, son certo che avrebbe passato anch'egli le notti ad osservare queste magiche presenze che ci circondano. È un altro modo per sentirlo vicino. Dipingere e scrivere non mi bastava.
Nel silenzio della notte e sotto questo cielo incantato, ogni tanto parlo con Lui. Non sono un caso psichiatrico, o meglio, non ancora, credo... semplicemente alcuni Maestri non scompaiono mai del tutto, qualcosa delle loro anime rimane qui per sempre.
Occorre solo mettersi in ascolto.
Occorre solo aprire gli occhi e alzare la testa.
Occorre solo osservare questo meraviglioso universo che non amiamo mai, mai, mai abbastanza.