R. Kurzweil, immortali o quasi nel 2030?
Kurzweil crede che una combinazione di intelligenza artificiale avanzata e nanotecnologia potrebbe essere la chiave.
Immaginate nanobot che scorrono nel nostro flusso sanguigno, effettuando riparazioni a livello cellulare e collegando il nostro cervello al cloud. Questa connessione potrebbe permetterci di inviare video direttamente dal nostro cervello, di fare backup delle nostre memorie e persino di accedere a potenza computazionale aggiuntiva dal cloud quando ne abbiamo bisogno. Nonostante le sue previsioni ottimistiche, il futuriste riconosce che ci sono ancora molte sfide da superare.
Mentre i nanobot sono già stati utilizzati per consegnare farmaci ai tumori cerebrali e le interfacce cervello-computer hanno fatto progressi significativi, la visione di Kurzweil di un futuro in cui l'IA e l'umanità si fondono in un'entità superiore è ancora lontana. Tuttavia, se le sue previsioni si rivelassero accurate, potremmo trovarci all'alba di una nuova era per l'umanità, un'era in cui la morte potrebbe diventare una cosa del passato.
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