Angelo Giubileo, L’energia che viene dal passato
Per chi s'affanna a credere il contrario, è l'"energia" che ha rappresentato il passato, il presente, e rappresenterà il futuro dell'uomo, e-ventualmente, qui sul pianeta e altrove nell'universo.
Oggi, comunemente, per "energia" s'intende la capacità di un sistema di compiere un lavoro dal quale derivano svariate forme. Ovvero, genericamente: la capacità - da parte di ciò che abbiamo chiamato "sistema" - di creare o produrre cose. Per gli antichi Greci, le "cose" erano dette "enti", e il termine "ergon" - scrive Heidegger - "può essere inteso come ciò che è (west) nello stato dell'esser prodotto"; e l'"energia" - scrive sempre Heidegger – non rappresentava altro che "l'essere dell'ente". Così che, riguardo all'espressione "tutto ciò che è", possiamo concludere che: "tutto è (o sarebbe, per chi la pensa diversamente) energia". Questa è l'esatta e giusta sintesi del saggio di uno dei più grandi divulgatori scientifici viventi, Jim Baggott, dal titolo in italiano Massa (Adelphi, 2019).
Nel groviglio della rappresentazione storica e quindi umana del sistema, il pro-dotto è ritenuto opera di un Dio, della Natura, dell'Uomo, ma "ciò-che-è" (τὸ χρεὼν, pronuncia: to chreon) e di cui si discute, o meglio si dovrebbe discutere, come ci suggerisce Wittgenstein, è soltanto "ciò che appare" e allora, aggiunge ancora Heidegger: Solo un pensiero che, sin dall'inizio, abbia pensato l'essere nel senso dell'esser-presente nel non-esser-nascosto, può intendere l'esser presente dell'essente-presente come idéa.
E allora, l'energia rappresenta ed è l'idea del futuro! Dopo che anche altre idee, ma in modo erroneo e confuso abbiano preso in passato il sopravvento l'una sull'altra, quale l'una o l'altra che fosse o sia stata è indifferente. Il "campo" più diffuso, dove una volta si diceva si esercitassero gli dei ovvero gli astri, oggi è diventato piuttosto "il campo di Internet", "la cui diffusione mondiale entro qualche decina d'anni" - ha dichiarato lo scrittore Dan Brown - realizzerà il pro-dotto che: "non ci sarà più bisogno di creder nell'esistenza di un Dio. Oggi nessuno crede più in Zeus, Vulcano, Posidone. Fra poco anche il Dio cristiano sarà relegato nei miti".
Così è, se vi pare, ma, senza andare troppo indietro nel tempo, anzi tutt'altro, possiamo allora sottolineare che dal secondo dopoguerra mondiale a oggi, è soltanto grazie all'energia sviluppata che la popolazione mondiale è cresciuta e si è moltiplicata da circa 1,5 a circa 8 miliardi di persone. E tuttavia, soprattutto oggi, questa idea del futuro dell'energia desta enormi preoccupazioni, sia riguardo alla capacità di approvvigionamento e sviluppo che riguardo alla capacità delle stesse fonti energetiche, vecchie e nuove, di produrre pericoli per il sistema che la nostra specie, che si dice ancora umana, condivide.
Ma, allora? Allora, direi che sarebbe piuttosto un "bene" che tutte le questioni relative al nostro essere-quotidiano - a ciò che ancora Heidegger definisce "attualità" (actualitas), evidenziando come i moderni l'abbiano di fatto erroneamente confusa con l'antico significato di "energia" - fossero interamente focalizzate sulla capacità del nuovo sistema di creare cose, per il presente e il futuro, pur sempre utili all'uomo. E' essenzialmente di questo che dovremmo discutere, come ad esempio: in che modo l'AI (artificial intelligence) può esser-ci o ritornar-ci utile, in che modo l'energia nucleare può esser-ci o ritornar-ci utile, in che modo la guerra o la pace possono esser-ci o ritornar-ci utili?
A tutti coloro che preferirebbero evitare o sviare queste discussioni, piuttosto che la lettura del presente suggerirei la lettura del passato, per capire correttamente - come spesso prima si diceva - da dove veniamo e dove stiamo andando…
Angelo Giubileo