la biologia degli astronauti cambia veloce ma la scienza mitiga gli effetti...

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Negli ultimi cinquant’anni, meno di 700 persone sono andate in orbita nello spazio. Quasi tutti questi esseri umani erano astronauti addestrati professionalmente e nelle migliori condizioni fisiche. E per la maggior parte uomini. Ma nel 2021 è partita la prima missione spaziale con a bordo quattro civili, cioè astronauti non appartenenti ad agenzie governative. Questa missione ha aperto una nuova strada per gli scienziati che studiano gli effetti del volo spaziale sulla biologia umana.

L'11 giugno 2024, oltre 200 tra questi ricercatori hanno pubblicato una serie di 44 articoli su diversi numeri della rivista Nature. Queste ricerche stanno aiutando a costruire una base, una sorta di punto di riferimento, per capire non solo come la permanenza nello spazio influisca sul corpo umano, ma anche come la scienza possa mitigare gli effetti.

“L'umanità è ben lontana dall'essere una specie interplanetaria, ma questo è "il primo di molti passi per prepararsi alla Luna e a Marte", dice Christopher Mason della Weill Cornell Medicine, biofisico e medico che ha guidato la raccolta e l'analisi dei dati alla base degli studi.

Questi dati stanno anche mostrando agli scienziati come il corpo umano reagisce in condizioni di stress estremo, sia a livello fisico che cognitivo. "Abbiamo davvero bisogno di sapere come la biologia umana reagisca alle radiazioni e alle forze di accelerazione estrema, oltre che ai cambiamenti nel ritmo circadiano del corpo, o ciclo del sonno, dice il genetista di Stanford Michael Snyder, che non è stato coinvolto in questi studi recenti.

Queste diverse analisi dimostrano che pochi giorni nello spazio influenzano la biologia in modi che non sembrano essere reversibili. E iniziano ad evidenziare differenze tra maschi e femmine.