Domande al silenzio, primo romanzo di Marco Incardona
“Neanche pochi passi e
il grosso portone del palazzone ottocentesco in cui viveva, era già a debita
distanza. In un attimo dall’interno ecco giungere la voce impostata del
portiere, che stranamente per quel giorno pareva aver fallito il suo tacito
compito di apporre il sigillo con il suo suadente ‘Buongiorno Dottore’.”
Un incipit che, sin da subito, incuriosisce per quel
“neanche” iniziale che provoca un leggero straniamento, un po’ come se l’autore
avesse volutamente lasciato in sospeso capitoli precedenti del romanzo, un po’
come se l’autore volesse accarezzare quel possibile passato con una negazione.
Una sosta emozionale che si intravede in tutto il testo e che incuriosisce con
facilità il lettore.
“Domande al silenzio”,
edito nel novembre del 2011 dalla casa editrice “La Nuova Rosa Editrice” per la collana editoriale “Narrativa”, è
il primo romanzo del promettente Marco
Incardona. Quasi trecento pagine suddivise in quattro parti con la
prefazione dell’editore della casa editrice che in modo del tutto sincero
racconta la genesi del suo incontro con “Domande al silenzio”. La foto di
copertina è un’immagine di Lennosky.
Un romanzo eclettico che presenta uno stile complesso e
caotico, intrigato dalla ricercatezza della descrizione e dall’insistente cura del
particolare. Un romanzo che non ha peli sulla lingua, i personaggi presenti
sono caratterizzati dalla propensione
per il dialogo su questioni sociali ed etiche di forte importanza,
soprattutto se si attualizzano nella nostra esperienza di cittadini. Un romanzo
contestazione che ha come punto di arrivo il voler far riflettere il lettore
con argomentazioni dirette e precise. Questione italiana ma non solo, sono
diversi gli excursus sul terrorismo internazionale e sulle condizioni degli
abitanti del Pianeta.
“Mi sembri troppo
nichilista, mi vorresti lasciar intendere che in Italia esiste solo una
sinistra di Stato che cura gli affari dello Stato e della borghesia di Stato
grazie al sostegno delle forze sociali, sindacati in testa e che dall’altra
stanno i figli dello sperpero da buco nero dello Stato che intendono continuare
ad arricchirsi alle spalle degli altri.”
Una particolarità da sottolineare è il plurilinguismo presente nel romanzo, infatti l’autore in più parti
ha optato per la lingua straniera (francese, spagnolo) in luogo dell’italiano,
una particolarità dettata dalla grande passione per la possibilità di dialogo e
dell’assoluta incomprensione. Un dato importante anche per capire a fondo il
protagonista Louis Daudet. Un uomo
in mutazione con se stesso e con i silenzi della sua mente, un uomo che si
libera del suo narrare nella mente per fa sì che la sua vita si evolva in altre
direzioni.
Di rilievo l’interesse dell’autore per la poesia oltre che
per la prosa, infatti, Marco ha messo in palio tre copie di “Domande al
silenzio” per i vincitori del concorso poetico omonimo (concorso gratuito con
scadenza 20 agosto 2012). Per leggere il regolamento:
Per leggere
un’intervista a Marco Incardona:
Info:
marcovaldo78@tiscali.it
Alessia Mocci
Responsabile dell’Ufficio Stampa di Marco Incardona
Fonte: