Marcello Simoni: brillantissimo ospite alla Festa del PD dedicata al raro politik e compianto Mauro Cavallini

Il best seller di Simoni passa al cinema?

Lo scrittore comacchiese anticipa il progetto sul "Mercante di libri maledetti"

Ignazio da Toledo, protagonista del best seller "Il mercanti di libri maledetti", potrebbe diventare il personaggio di un film. Ad annunciare il progetto, per ora solo abbozzato, è lo scrittore comacchiese Marcello Simoni, che con il romanzo ha guadagnato il premio Bancarella 2012 e venduto oltre 300mila copie, facendosi conoscere in tutto il mondo.

Martedì sera Simoni è stato ospite della festa comunale Pd di Ferrara in un lungo e intenso incontro, condotto da Mauro Vignolo – responsabile per il Pd locale del gruppo cultura – e alimentato dalle tante domande del pubblico. L'idea di trasferire la storia che tanto successo ha avuto sulla carta stampata nella fiction visiva è stata concepita dallo scrittore assieme all'attore Stefano Pesce: i due avevano già collaborato per la realizzazione della sua trasposizione in audiolibro, e considerando la vocazione televisiva di Pesce – ha recitato in "Distretto di polizia", "Incantesimo", "Ris: delitti imperfetti" – potrebbe non essere scontato una futura produzione seriale o miniseriale. Sul punto Simoni non si è sbilanciato: "la cinematografia in Italia vive un momento molto difficile e non sappiamo se sarà veramente possibile lavorare in questa direzione, anche perché servirebbe un'ingente investimento per ricreare tutta l'ambientazione storica, essendo la trama ambientata nel medioevo".

Di canovacci e racconti si è molto parlato durante l'incontro, e qualche anticipazione è arrivata sia sull'originale e.book a puntate "Rex Deus" sia sul secondo volume della saga del mercante: "La biblioteca dei libri proibiti", nelle librerie a partire dal 4 ottobre. Il romanziere tuttavia ha voluto concentrare la propria attenzione – sollecitato in questo dal vivo interesse dei presenti – sullo stato dell'arte dell'editoria nazionale: "in Italia nessuno voleva il mio libro, gli editori dicevano che i thriller medievali non vendono più. Allora mi sono rivolto in Spagna, paese dove sapevo che il genere funzionava ancora. Con Boveda Editorial in sei mesi siamo andati sul mercato. Adesso le stesse case editrici che quella volta mi chiusero la porta in faccia pregano in ginocchio per pubblicare il mio secondo lavoro".

Agli aspiranti scrittori pochi e semplici consigli: "scrivere innanzitutto per piacere, senza l'obiettivo di diventare dei best seller, e chiedersi sempre se ciò a cui si sta lavorando è adatto ad essere immesso nel mercato. Non tutto ciò che si scrive – a prescindere dal suo ottimo o pessimo valore – è adatto ad essere pubblicato o ad avere successo. Scrivere fa sempre bene, ma spesso i testi possono benissimo restare privati, letti in famiglia o tra gli amici". Quest'ultima precisazione ha agganciato ovviamente il tema delle case editrici che chiedono agli aspiranti poeti e narratori di sovvenzionare con denaro proprio la pubblicazione: "è disonesto. Chi ha delle ambizioni dovrebbe rivolgersi a un manager editoriale che si occupi di proporre e promuovere i suoi testi, e che soprattutto sia sincero da subito sulla possibilità che essi trovino spazio nel catalogo della case editrici".

 

da ESTENSE COM FERRARA