I MAGICI TESORI DELLA COLLEZIONE MERZBACHER

 

Nei libri di storia si legge che la notte tra il 9 e il 10 novembre 1938 è chiamata la "Notte dei Cristalli". Sinagoghe incendiate, negozi di cittadini ebrei saccheggiati, violenze a omicidi susseguitisi in Austria e in Germania. Questo spaventosa pagina di storia fa capire al Julius Merzbacher che è giunto il momento di andare in esilio. Comincia ad inviare in Svizzera il figlio di due anni, ma né lui, né la moglie riescono a seguirlo. Finiscono i loro giorni a Auschwitz. Sempre nel 1938 si denuncia "l'arte degenerata" degli artisti moderni, tra cui molti pittori tedeschi. quali Kirchner, Heckel o Beckman, ma anche stranieri, come Klee o Feininger, che entrarono a far parte quasi integralmente del fortunato fuggitivo di quell'anno terribile, Werner Merzbacher. A Martigny, in Svizzera, fino al 25 novembre 2012, a cura della Fondazione Pierre Gianadda, vengono esposte le opere di quella collezione straordinaria. Tele di di Van Gogh, di Munter, di Matisse, di Derain, di Vlaminck, di Braque, di Kandinsky, dei favisti, di Kupka, di Klee, di Lèger, di Notde, del gruppo Brucke, di Jawlensky, di Calder, di Picasso, di Mirò, riprese da musei e collezioni americane, francesi e svizzere, e riproposte nella splendida cornice dell'istituzione elvetica di Martigny. Nella mostra si distinguono soprattutto i seducenti lavori di Kandinsky, attraversati da una scienza sottile ed empirica della rappresentazione, come egli stesso enuncia nel suo celebre trattato "Lo spirituale nell'arte". L'esperienza visiva dell'evento, del resto, si prova ad ogni Kandinsky che si incontra, così come avviene di fronte ad ogni Klee. Tra ironia e suggestione, peraltro, tutti gli autori presentati nell'esposizione della Fondazione Gianadda, assumono una vena ironica e suadente al tempo stesso. Resta da studiare ancora il messaggio dell'opera controversa di Beckmann, "Donna serpente" , che viene offerta in termini quasi esoterici, alla riflessione di pubblico e critica. Il successo della manifestazione è assicurato dall'interesse che i singoli autori suscitano nelle loro variazioni e digressioni creative. un vero trionfo del colore e del suo mito.
 
Casalino Pierluigi, 10.08.2012