FUTURE SHOCK: crisi creatività scientifica
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LA SCIENZA E' BLOCCATA. CHE SIFA?
Care Amiche,
Cari Amici,
In un recente articolo, apparso su "La Repubblica" (23-07-2014), intitolato Formidabili gli anni '70 della scienza. Ma ora che cosa ci inventiamo? e segnalatoci dalla nostra collaboratrice e sostenitrice Giovanna Jacob, si riferiscono i risultati di una ricerca del genetista americano Jan Vijg, secondo cui l'inventività scientifico-tecnologica si sarebbe bloccata a partire dagli Anni Settanta del secolo scorso. Varie le cause addotte per spiegare il fenomeno.
Secondo noi, alle radici del problema c'è la mancata soluzione del conflitto tra le due culture di snowiana memoria, come non abbiamo mancato di sottolineare nel nostro saggio, recentemente premiato alla XVII Edizione Premio Città di Vecchiano, Fantascienza umanistica (Boopen, 2002), dove, citando tra gli altri il pensiero del premio Nobel per la medicina nel 1960 Peter B.Medawar, scrivevamo che «la scienza non è, secondo la concezione di marca positivista, il prodotto esclusivo della fredda razionalità, che non è incompatibile con essa l'esercizio dell'immaginazione, che qualche legame con il mondo delle lettere non le è del tutto precluso».
Scendendo dalla teoria alla pratica, come superare l'attuale crisi di creatività scientifico-tecnologica? Seguendo la strada indicata da Isaac Asimov: «Per curare i mali del presente, e nello stesso tempo conservare quanto possediamo, occorre non già meno scienza, bensì più scienza e scienza più intelligente. Come realizzare questa necessità? Occorre riuscire a incoraggiare alla scienza più giovani. Orbene, la fantascienza è per sua natura uno strumento efficacissimo» (Isaac Asimov, cit. in Ruggero Bianchi, Asimov, p.6).
Cordiali saluti.
*** Ricordo che è ancora valida l'offerta-omaggio di Critica pedagogica della fantascienza, di Fantascienza umanistica, di Racconti del Venticinquennale e di Alieni, astronavi, robot... a quanti decidessero di sostenere "Future Shock".