Era spaziale 2.0: verso lo Spazioporto italiano
Gli amici e colleghi di Space Renaissance e i libri precursori a livello europeo del futurologo Adriano Autino trovano in questi giorni una clamorosa conferma da questa notizia, prima o poi in Italia ci sarà uno Spazioporto per il turismo spaziale e probabilmente non solo, anche commerciale. L'economia spaziale stessa, frenata più dallo shock del futuro negli anni '80 che da reali impossibilità tecnologiche, almeno relativamente parlando, come ben scrisse Autino, dopo le grandi visioni del secondo novecento di Asimov ed altri, sarà una delle svolte necessarie e fondamentali per una svolta tecnoscientifica e umanista contemporanea del mondo computer odierno in panne per deficit sinaptico dei governi e dei leader mondiali, non all'altezza del mondo nuovo generato da secoli di rivoluzione scientifica... e dall'accelerazione inaudita e ancora sottovalutata nel suo divenire esponenziale (quindi con effetti collaterali psicosociali non pilotati ad hoc) della rivoluzione elettronica digitale...
FONTI VEDI ARTICOLO
http://ilcorrierecitta.com/2016/07/spazioporto-in-italia-un-sogno-che-lasi-vuole-realizzare/
IL MESSAGGERO
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IL SOGNO DELLO SPAZIOPORTO
E ora, a 24 mesi di distanza, l'Italia continua nel suo sogno con un altro progetto che vede ancora insieme l'Ente Nazionale Aviazione Civile (Enac), l'Agenzia federale degli Stati Uniti per l'Aviazione (Faa) ma anche l'Agenzia spaziale (Asi) unite nell'idea di progettare un plesso in grado di supportare i voli suborbitali del futuro, capaci cioè di collegare, ad esempio, Roma e New York in un'ora, ma soprattutto creare un vero e proprio polo del turismo spaziale del futuro.
«Come Agenzia spaziale -ha commentato il presidente Roberto Battiston- crediamo che tali obiettivi per quanto ambiziosi siano perseguibili, in un contesto di collaborazione pubblico-privato, facendo passi in avanti sulla base di concrete pianificazioni pluriennali. Non vogliamo realizzare una semplice pista d'atterraggio, una cattedrale nel deserto, ma un luogo dove partano e arrivino navicelle spaziali, per quello che sarà il turismo spaziale o base di lancio per la messa in orbita bassa di nanosatelliti».
Ma a chi potrebbe rivolgersi questa struttura da fantascienza? I fruitori sono già stati individuati e hanno un nome e cognome: Nasa, Virgin Galactic, Blue Origin, Bigalow, Space X e Orbital Atk.
Insomma Battiston è convinto che il futuro più prossimo passerà dal volo spaziale turistico e candida l'Italia ad ospitare un sito ad hoc.
«Questo nuovo mercato ha bisogno di zone dove poter garantire l'atterraggio dei veicoli spaziale in varie parti del mondo, spazioporti che compongano quella rete necessaria per il successo di tale mercato. L'Italia -ha detto ancora il presidente dell'Asi-, per motivi climatici, per il bel tempo che ci permette visibilità, perche siamo circondati dal mare, offre zone sono più adatte a partire e atterrare, con meno rischio ambientale. Sono caratteristiche che rendono il nostro Paese interessante per un spazioporto».
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http://ilcorrierecitta.com/2016/07/spazioporto-in-italia-un-sogno-che-lasi-vuole-realizzare/
IL MESSAGGERO
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IL SOGNO DELLO SPAZIOPORTO
E ora, a 24 mesi di distanza, l'Italia continua nel suo sogno con un altro progetto che vede ancora insieme l'Ente Nazionale Aviazione Civile (Enac), l'Agenzia federale degli Stati Uniti per l'Aviazione (Faa) ma anche l'Agenzia spaziale (Asi) unite nell'idea di progettare un plesso in grado di supportare i voli suborbitali del futuro, capaci cioè di collegare, ad esempio, Roma e New York in un'ora, ma soprattutto creare un vero e proprio polo del turismo spaziale del futuro.
«Come Agenzia spaziale -ha commentato il presidente Roberto Battiston- crediamo che tali obiettivi per quanto ambiziosi siano perseguibili, in un contesto di collaborazione pubblico-privato, facendo passi in avanti sulla base di concrete pianificazioni pluriennali. Non vogliamo realizzare una semplice pista d'atterraggio, una cattedrale nel deserto, ma un luogo dove partano e arrivino navicelle spaziali, per quello che sarà il turismo spaziale o base di lancio per la messa in orbita bassa di nanosatelliti».
Ma a chi potrebbe rivolgersi questa struttura da fantascienza? I fruitori sono già stati individuati e hanno un nome e cognome: Nasa, Virgin Galactic, Blue Origin, Bigalow, Space X e Orbital Atk.
Insomma Battiston è convinto che il futuro più prossimo passerà dal volo spaziale turistico e candida l'Italia ad ospitare un sito ad hoc.
«Questo nuovo mercato ha bisogno di zone dove poter garantire l'atterraggio dei veicoli spaziale in varie parti del mondo, spazioporti che compongano quella rete necessaria per il successo di tale mercato. L'Italia -ha detto ancora il presidente dell'Asi-, per motivi climatici, per il bel tempo che ci permette visibilità, perche siamo circondati dal mare, offre zone sono più adatte a partire e atterrare, con meno rischio ambientale. Sono caratteristiche che rendono il nostro Paese interessante per un spazioporto».
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Potrebbe nascere al centro o al sud Italia il primo spazioporto italiano, una struttura da dove un giorno potranno partire i turisti verso lo spazio. Dobbiamo capire che azioni come quella di oggi sono propedeutiche ad obiettivi ambiziosi, come la realizzazione di uno spazioporto in Italia. Ma a chi potrebbe rivolgersi questa struttura da fantascienza? Ad aprire la via è il memorandum di cooperazione firmato a Roma dal presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Roberto Battiston, e dal vicedirettore generale dell'Enac (Ente Nazionale Aviazione Civile), Benedetto Marasà, con George Nield, direttore associato per il Trasporto spaziale commerciale dell'Agenzia federale degli Stati Uniti per l'Aviazione (Faa). Intervenuto per spiegare parte del progetto il presidente Battiston il quale ha dichiarato: "Come Agenzia spaziale crediamo che tali obiettivi per quanto ambiziosi siano perseguibili, in un contesto di collaborazione pubblico-privato, facendo passi in avanti sulla base di concrete pianificazioni pluriennali". I fruitori sono già stati individuati e hanno un nome e cognome: Nasa, Virgin Galactic, Blue Origin, Bigalow, Space X e Orbital Atk. "Non vogliamo realizzare una semplice pista d'atterraggio, una cattedrale nel deserto, ma un luogo dove partano e arrivino navicelle spaziali, per quello che sarà il turismo spaziale o base di lancio per la messa in orbita bassa di nanosatelliti". "Sono caratteristiche che rendono il nostro Paese interessante per un spazioporto". Il Corriere della Città http://ilcorrierecitta.com/2016/07/spazioporto-in-italia-un-sogno-che-lasi-vuole-realizzare/
Potrebbe nascere al centro o al sud Italia il primo spazioporto italiano, una struttura da dove un giorno potranno partire i turisti verso lo spazio. Dobbiamo capire che azioni come quella di oggi sono propedeutiche ad obiettivi ambiziosi, come la realizzazione di uno spazioporto in Italia. Ma a chi potrebbe rivolgersi questa struttura da fantascienza? Ad aprire la via è il memorandum di cooperazione firmato a Roma dal presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Roberto Battiston, e dal vicedirettore generale dell'Enac (Ente Nazionale Aviazione Civile), Benedetto Marasà, con George Nield, direttore associato per il Trasporto spaziale commerciale dell'Agenzia federale degli Stati Uniti per l'Aviazione (Faa). Intervenuto per spiegare parte del progetto il presidente Battiston il quale ha dichiarato: "Come Agenzia spaziale crediamo che tali obiettivi per quanto ambiziosi siano perseguibili, in un contesto di collaborazione pubblico-privato, facendo passi in avanti sulla base di concrete pianificazioni pluriennali". I fruitori sono già stati individuati e hanno un nome e cognome: Nasa, Virgin Galactic, Blue Origin, Bigalow, Space X e Orbital Atk. "Non vogliamo realizzare una semplice pista d'atterraggio, una cattedrale nel deserto, ma un luogo dove partano e arrivino navicelle spaziali, per quello che sarà il turismo spaziale o base di lancio per la messa in orbita bassa di nanosatelliti". "Sono caratteristiche che rendono il nostro Paese interessante per un spazioporto". Il Corriere della Città http://ilcorrierecitta.com/2016/07/spazioporto-in-italia-un-sogno-che-lasi-vuole-realizzare/