Syd Barrett, il grande poeta dei Pink Floyd

nota di R. Guerra....

Syd Barrett? un poeta spaziale icona dell'era siderale ed elettronica, il padre fondatore dei Pink Floyd, i primi album sempre fondamentali, The Piper....  Interstellar Overdrive, Saucerful ..secretsa, Ummagumma, anche i suoi singoli finali... Baby Lemonade ecc, memoria registro di sistema che i Pink Floyd, Roger Waters e tutti gli altri membri della band hanno sempre onorato non solo con dediche esplicite come Wish You Are o uesto .. CRAZY DIAMOND, ma im tutti gli album successivi  alla dipartita assolutamente letteraria e tragica sia ben chiaro del geniale Syd, roba da fare impallidire Proust e Kafka! Se la poesia ha senso nel duemila, Syd Barrett uno dei grandi poeti, suoi i testi anche dei primi album , a dir poco straordinari, del XX/XXI secolo  matrix! 

fonte La Repubblica

La sua band ha un nome molto originale. Ma chi le ha suggerito il nome Pink Floyd?". "Gli alieni!". "Sono una persona piena di polvere e chitarre", a cominciare da quella Fender Esquire intarsiata di piccoli specchi circolari. Genio e somma sregolatezza, simbolo del b-side del sogno psichedelico inglese dei baby-boomers, un talento immane bruciato nel volgere di appena tre o quattro primavere: il 7 luglio di dieci anni fa ci lasciava Roger Keith Barrett, detto Syd. Era nato a Cambridge il 6 gennaio del 1946; e sempre lì morì, dopo un'eclissi durata oltre trent'anni. Il tempo di fondare una delle rockband più influenti di sempre, i Pink Floyd (dal nome degli amati bluesmen Pink Anderson e Floyd Council…. o su input extraterrestre) e di imprimere il suo segno creativo e svagato nell'inconscio collettivo di più generazioni di musicisti. Dei Floyd, Syd è stato l'anima e il frontman incontrastato dal 1965 alla fine del 1967: solo dopo sarebbe decollato il biconsolato Roger Waters/David Gilmour. Li ha presi per mano e condotti verso territori interstellari, in direzione di un beat imprevedibile e infarcito di invenzioni chitarristiche, magari usando un accendino al posto del plettro. Poi, si sa, i troppi acidi assunti hanno concorso a macerargli il cervello: Barrett è uscito da se stesso, e già non era più lui quando la band si è vista costretta ad allontanarlo, continuando però a evocarlo per tutti i dischi degli anni settanta, quelli del poderoso successo commerciale.
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http://www.repubblica.it/spettacoli/musica/2016/07/07/news/syd_barrett_a_dieci_anni_dalla_morte-143138067/