Il ritorno di Marinetti secondo Jeffrey T. Schnapp

 

Casalino Pierluigi - Il compito di rendere accessibile e di chiara lettura la produzione  teatrale di Filippo Tommaso Marinetti al pubblico di oggi non è mai facile come non facile è, del resto, la personalità del suo autore. Esistono tuttavia edizioni moderne dell"opera teatrale di Marinetti in grado di comunicarne il messaggio nel modo più adeguato e all"altezza alla cifra creativa del fondatore del Futurismo, oltre che in sintonia con i tempi. Tra queste quella assai felice, Marinetti, Filippo Tommaso curata una decina di anni fa da Mondadori da Jeffrey T. Schnapp. La complessità inquieta di Marinetti emerge tutta dai lavori teatrali e ne trasmette anche aspetti di straordinaria intuizione storica. Non è certo una parte da sottovalutare nell"eredita del futurismo. E ciò perchè vedeva la luce in un"epoca che si stava aprendo alle grandi comunicazioni di massa. E se per Marinetti la natura e la funzione della tecnologia  sono le stesse dell"arte, i media in evoluzione corrispondono nel suo pensiero ad un mix di invenzione e di innovazione che coniuga conoscenza scientifica e poesia secondo un modello dialettico e costruttivo nella contraddizione che è alla base della nuova umanità.  E proprio per questo che la teatralità diventa in Marinetti concorrente alle altre forme della rappresentazione ad essa rivali. Il pubblico specificamente marinettiano, che si era dissolto al termine della seconda guerra mondiale, sembra ricompattarsi intorno all"idea di un autore che sta recuperando importanza alla luce della rivoluzione informatica e del prevalere della rete.
 4.02. 2015