Medicina: felicità e sistema immunitario

*Nota di R. Guerra....  Neuroscienze, biologia, genetica, cibernetica.. sono scienze rivoluzionarie..  e certe scoperte lo dimostrano,  verso una futura scienza della vita quotidiana. E a proposito sorpredente, a ben vedere l'avvenire della stessa psicanalisi: pur in paradigmi anche a volte molto diversi, sempre più le neuroscienze dimostrano almeno parzialmente le intuizioni più scientifiche dello stesso Freud (ma non solo) verosimii. 

Ora, con anche risvolti per la cosiddetta medicina psicomatica, si scopre la felicità come condizione psicobiologica fondamentale per la protezione e la longevità. gira e rigira del sistema immunitario...  Freud e gli psicanalisti parlavano e parlano di Eros e sensualità come ideale del piacere e la felicità esistenziale ed umana! D'altra parte,  Freud fu sempre esplicito: la sua era ed è una scienza provvisoria in attesa di una psicologia strettamente scientifica, oggi sempre più nascente e concreta, non solo ipotesi da laboratorio futuribili.


fonte ANSA


La formazione di anticorpi contro virus e batteri è "comandata" da un ormone collegato alla felicità, la dopamina. Lo rivela una ricerca internazionale pubblicata su Nature e nata in Italia, che potrebbe avere risvolti per le malattie autoimmuni e contribuisce a spiegare perché le persone felici hanno spesso un buon sistema immunitario. 

Quando virus o batteri invadono il nostro corpo, in regioni specializzate dei linfonodi, i cosiddetti centri germinativi, le cellule immunitarie (linfociti B e T) collaborano tra loro per sviluppare una risposta contro gli specifici agenti patogeni. A svolgere un ruolo in questo meccanismo sembra essere la dopamina, uno degli ormoni collegati al piacere e neurotrasmettitore del sistema nervoso centrale. Analizzando le cellule del sistema immunitario in vitro, i ricercatori hanno dimostrato che i linfociti T nel centro germinativo producono e contengono dopamina. A seguito di interazioni con linfociti B, la dopamina viene rilasciata e contribuisce al differenziamento in cellule che producono anticorpi. Attraverso simulazioni al computer ne hanno poi analizzato le conseguenze.

"L'effetto più pronunciato del processo controllato dalla dopamina è quello di produrre una quantità aumentata di anticorpi", afferma Michael Meyer-Hermann, del Braunschweig Integrated Centre of Systems Biology. Una scoperta promettente, sottolinea la prima autrice Ilenia Papa, che ha iniziato lo studio sotto la supervisione di Claudio Doglioni e Maurilio Ponzoni, del San Raffaele di Milano, per proseguirla in

Australia.


...........continua ANSA