Asimov - Maestro di fantascienza e divulgazione...
https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/04/06/lobiettivo-di-asimov-non-era-piacere-ma-farsi-capire-ancora-oggi-e-illuminante/6548366/
ESTRATTO
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Tra le esperienze più affascinanti nel lavoro di un libraio vi è sicuramente la possibilità di avere a che fare coi libri usati. Escono da case in cui sono stati ospiti poche settimane o per decenni e arrivano sul bancone per essere valutati, riaperti e scrutati. A volte vi si trovano dentro foto antiche, altre segnalibri, biglietti del treno, dediche ad amori svaniti. Mappe del tesoro? Quelle mai. Insegnamenti invece sì.
Raramente ho il tempo di leggere questi libri, dovendo stare al passo con le novità. Ma qualche tempo fa sono entrato in possesso di un libro di Asimov che non conoscevo e non ho resistito alla curiosità. Si tratta di Neanche gli dei, un romanzo del 1972, pubblicato dopo molti anni in cui il più grande scrittore di fantascienza di tutti i tempi si era dedicato esclusivamente alla divulgazione scientifica, e subito vincitore del Premio Nebula e dell’Hugo. Ovviamente il libro è eccezionale e, come tutti i romanzi di Asimov, presenta una certa serie di elementi che lo caratterizzano come non adeguato a una versione spettacolarizzata.
Asimov infatti non è mai stato interessato a piacere, a costruire trame fitte di colpi di scena o momenti di azione vibrante. Il suo obiettivo era farsi capire e, per un divulgatore capace di scrivere oltre 500 opere tra racconti, saggi e testi su temi scientifici, gli argomenti non potevano essere banali. Per questo, a differenza di molti altri scrittori di fantascienza, il suo contributo all’industria del cinema non è stato determinante. Pochissimi infatti sono i film tratti dalle opere di Asimov e, di questi, quasi nessuno può considerarsi un successo al botteghino. L’uomo bicentenario o Io, robot ad esempio, oltre a non essere perfettamente fedeli alle versioni letterarie, non vengono certo ricordate come opere indimenticabili. Il motivo sta proprio nel fatto che il grande scrittore russo naturalizzato americano non aveva alcun interesse ad affabulare con espedienti avvolgenti: il suo obiettivo era spiegare e far comprendere un tema, per mezzo di trame spesso lineari ma complesse nei contenuti, in cui raramente ai personaggi veniva dedicato lo spazio necessario a un approfondimento psicologico o empatico.
Neanche gli dei, da lui indicato come il suo romanzo preferito, non fa eccezione. Anzi, è forse ancora più complesso, per certi versi perfino noioso rispetto ai più famosi, eppure è perfettamente adeguato a contestualizzare il nostro tempo. Un tempo confuso, difficile, in trasformazione verso un nuovo futuro incerto. La storia, divisa in tre parti, narra di come, dopo un collasso ecologico che ha radicalmente ridotto il numero di abitanti sul nostro pianeta, uno scienziato scopra casualmente la possibilità di far entrare la razza umana in una nuova era di prosperità grazie a una fonte energetica pulita e inesauribile ottenuta tramite uno scambio isotopico tra il nostro universo e un altro parallelo.