Rilettura interessante e molto attuale, di un testo che analizza l'illuminismo inteso non come epoca dei "lumi" fra XVII e XVIII secolo. Bensì come potente sviluppo di scienza e conoscenza nel XIX secolo, che farebbe presagire un periodo aureo di equilibrio e pace sociale. Invece i due filosofi tedeschi rilevano l'utilizzo della Scienza come strumento di potere, come mezzo per creare masse ignoranti e gestibili come mere "risorse" da parte delle élite.
Molti altri spunti si trovano nell'opera dei due filosofi tedeschi, trapiantati nelle università americane per sfuggire alla persecuzione nazista. Spunti di riflessione per coloro che "credono nella Scienza" oggi, senza ricordare che la Scienza fin dai tempi di Adorno e Horkheimer è usata come strumento di potere, come "pensiero unico" e non come sistema di confronto e dibattito libero.
Anche attraverso l'uso di partiti politici fintamente d'opposizione, di artisti ribelli in apparenza e funzionali al potere nella sostanza; anche questi sono mezzi d'impiego di Scienza e Conoscenza a fini di potere e denaro.
Il presupposto, chioso io, è il terreno nel quale coltivare e sfruttare le risorse umane, le masse omologate, senza cultura e storia; è la destrutturazione del sistema da educativo in sistema dis-educativo per l'a-critica accettazione della coercizione dei poteri forti.
Vi ricorda qualcosa?
Buona lettura
Davide Pelizzari
TERZOMILLENNIO