Un saluto ciberazzurro a Florian Schneider (Kraftwerk)
https://www.ansa.it/sito/notizie/cultura/2020/05/07/morto-florian-schneider-cofondatore-dei-kraftwerk_35ddfd09-5853-4877-b2d2-1c538e51bb75.html
Il co-fondatore del gruppo pionieristico di musica elettronica Kraftwerk, il tedesco Florian Schneider-Esleben, è morto a 73 anni per cancro.
"Florian Schneider è morto per un cancro fulminante pochi giorni dopo il suo 73 ° compleanno", ha detto Alexandra Greenberg ad AFP, citando l'altro fondatore di Kraftwerk Ralf Hütter. La collaborazione tra i due musicisti iniziò nel 1968 prima che fondassero due anni dopo a Düsseldorf, i Kraftwerk. Nato nella zona industriale della Ruhr, questo gruppo intendeva sviluppare una musica tipicamente tedesca, sposando la loro madrelingua con i suoni delle grandi città, contro il pop anglosassone.
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I Kraftwerk, gruppo leggendario e tutt'oggi attivo per la musica elettronica e robotica, tutt'oggi attivo (ancora recentemente ospiti al MoMa di New York e alla Tate Gallery di Londra) hanno presentato un nuovo video official, “The Robots”. Ma l'originale era del 1978! Il nuovo video sembra, tuttavia, nuovo di zecca, una specie di mind up loading musicale. Musica Transumanista o almeno “futurist”? Certamente lo sostiene il poeta Roberto Guerra che nel suo “Futurismo per la nuova umanità” (Armando editore), anche diversi capitoli e interviste sul transumanesimo (Aubrey de Gray, Ugo Spezza ecc.) ha dedicato un capitolo alla “immortale” band tedesca (da cui questo estratto):
“ KRAFTWERK-FUTURISMO ROBOT [...] Sono i pionieri universalmente riconosciuti della postmoderna musica elettronica; le nuove generazioni techno li invitano persino ai festival Rave! Sono i leggendari Kraftwerk, in particolare Ralf Hutter e Florian Schneider (gli altri robotman storici, Karl Bartos eWolfang Flur, quest’ultimo, autore anche di un libro sulla band tedesca)…..All’epoca di The Man Machine, in un’intervista italiana a Ciao 2001, Ralf Hutter e Florian Schneider parlarono espressamente, riguardo la loro musica elettronica, di “futurismo tecnologico”, magari via (consapevole) Bauhaus tedesca o Costruttivismo (la cover dell’album in questione è ispirata direttamente al grande Lissitskij). E non a caso, negli anni novanta, il compositore francese bruitista Jean Marc Vivenza dedicò un paio di numeri della rivista futurista da lui diretta, “Volonté Futuriste” (direttamente collegata con “Futurismo Oggi” di Enzo Benedetto), proprio alla rivoluzionaria band elettronica di Ralf Hutter e Florian Schneider. Sintetizzando… i Kraftwerk, neofuturisti e nuovi umanisti, colonna sonora della computer age, persino Ninnananna dei Figli di Internet. Ma anche i robot… un giorno li ascolteranno!....”