Torna nelle librerie italiane, in una nuova traduzione di Sabina Terziani, il romanzo capolavoro di Rabindranath Tagore, primo scrittore non europeo a ricevere il premio Nobel per la letteratura, nel 1913.
All'alba del ventesimo secolo, lo Stato del Bengala è la culla del movimento indipendentista indiano contro la dominazione britannica. Nikhil, proprietario terriero dall'indole mite e spirituale convinto che il tumulto che sta agitando il paese possa essere risolto in modo pacifico, vede presto irrompere la tensione anche tra le mura del suo palazzo: quando la moglie Bimala esce dall'isolamento del gineceo per fare la conoscenza di Sandip, leader radicale pronto a utilizzare qualsiasi mezzo per ottenere l'indipendenza, la donna rimane inevitabilmente attratta dal suo carisma e dalle sue idee in merito al futuro del paese. Si delinea così un pericoloso triangolo, in cui i due uomini, che rappresentano due modi differenti di interpretare la causa indiana contro l'imperialismo, diventano rivali anche nel campo degli affetti. Intanto Bimala, che insieme alla coscienza politica vede risvegliarsi il suo anelito verso l'emancipazione femminile, dovrà cercare di risolvere quell'opposizione tra «la casa e il mondo», apparentemente inconciliabile.
Con una prosa elegante e raffinata, il romanzo tratteggia un personaggio femminile forte, coinvolgente sia dal punto di vista emotivo che da quello simbolico. Storia d'amore e romanzo politico insieme, La casa e il mondo è un vivido ritratto delle tradizioni, delle abitudini e dei conflitti che caratterizzavano la vita delle donne nella società indiana di inizio Novecento.
Da questo romanzo è stato tratto un film diretto da Satyajit Ray, presentato a Cannes nel 1984 e candidato alla Palma d'oro.
«Tagore è più grande di tutti noi».
W.B. Yeats