AI, Tecnofili e Passatisti... ottusi


ESTRATTO...

C'è soltanto una cosa che dovrebbe preoccupare più dell'Intelligenza Artificiale lasciata funzionare a ruota libera: l'ottusità umana altrettanto libera di fare danni.

Tale ottusità è di due tipi, rispetto all'intelligenza di cui sopra.

C'è quella che vorrebbe consentire lo sviluppo incontrollato dell'I.A. – in nome del progresso e soprattutto del profitto – incurante degli effetti deleteri che questa nuova tecnologia sta operando sull'umano, a livello cognitivo, emotivo e relazionale. È da incoscienti, infatti, pensare che lo sviluppo incontrollato dell'I.A., in ambito per esempio creativo, non comporterà un impoverimento graduale di tale facoltà umana, perché gli individui saranno sempre più tentati di lasciare alla tecnologia lo sforzo di creare testi, contenuti o perfino opere d'arte.

Del resto, è quello che sta accadendo già da un decennio con l'uso (e abuso) degli smartphone e della Rete come tramite per fare esperienza del mondo: gli studiosi stanno prendendo atto di un'inversione dell'effetto Flynn, che tradotto significa un abbassamento del quoziente intellettivo medio della popolazione (fatto inaudito, da quando tale misurazione è iniziata nei primi del Novecento). Per non parlare dei numerosi studi che raccontano la diffusione sempre più capillare dell'analfabetismo funzionale, quello cioè di chi sa leggere senza capire il contenuto, senza riuscire a rielaborarlo e spiegarlo a qualcun altro. Fatto piuttosto inquietante – calcolando la mole di contenuti che leggiamo, specie in Rete – che da solo basterebbe a spiegare l'emersione di teorie magiche, complottistiche, anti-scientifiche e spesso contrarie anche solo al basilare buon senso. 
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Roberto Guerra