Futurismo e consumismo doc
in mostra i bozzetti di Sirio Galli
Dal mestiere di decoratore a quello di disegnatore: l'estro di Sirio Galli in una esposizione unica. L'archivio dell'artista è stato acquisito dalla Triennale di Milano
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Campi Bisenzio, 9 ottobre 2013 - Una mostra decisamente nuova al museo d'arte sacra di San Donnino. Giovedì 10 ottobre, alle 18.30, sarà inaugurata la mostra "Dal futurismo al consumismo", con bozzetti pubblicitari di Sirio Galli, messi a disposizione dalla figlia.
Il museo, creato da don Giovanni Momigli e situato accanto alla parrocchia di San Donnino, ogni anno ospita una mostra collaterale. Questa volta c'è la creatività di Sirio Galli.
"Quando nel 1926 – spiega Donata Brugioni. Direttore Scientifico Museo di Arte Sacra San Donnino - Sirio Galli disegnava i bozzetti per "La città dei califfi" aveva appena quindici anni, eppure mostrava già una sicurezza e una maturità del segno che lasciavano intuire il percorso brillante di una vena creativa a tutto campo. Poco più che autodidatta, aveva già iniziato a lavorare come cartellonista e decoratore, ma la passione per il disegno andava di pari passo con la fantasia che lo portava a inventare e disegnare storie a fumetti. All'epoca il Futurismo esercitava ancora la sua influenza non solamente sulla pittura, ma anche sulle arti decorative in generale: dall'illustrazione di libri ai disegni per stoffe e carte da parati, dai mobili ai giocattoli, tutto era improntato a uno stile caratteristico - quello che negli anni Trenta in Italia prese il nome di "Novecento". Il riflesso di questo stile appare nei disegni che Galli realizzò per la Manifattura Richard Ginori, dove per un periodo lavorò come disegnatore e decoratore. In questi anni, la sua attività toccava vari generi, dalle pubblicità alle copertine per riviste e spartiti musicali, ai fumetti, al design per oggetti d'arredamento.... C
*di M. Serena Quercioli
Il museo, creato da don Giovanni Momigli e situato accanto alla parrocchia di San Donnino, ogni anno ospita una mostra collaterale. Questa volta c'è la creatività di Sirio Galli.
"Quando nel 1926 – spiega Donata Brugioni. Direttore Scientifico Museo di Arte Sacra San Donnino - Sirio Galli disegnava i bozzetti per "La città dei califfi" aveva appena quindici anni, eppure mostrava già una sicurezza e una maturità del segno che lasciavano intuire il percorso brillante di una vena creativa a tutto campo. Poco più che autodidatta, aveva già iniziato a lavorare come cartellonista e decoratore, ma la passione per il disegno andava di pari passo con la fantasia che lo portava a inventare e disegnare storie a fumetti. All'epoca il Futurismo esercitava ancora la sua influenza non solamente sulla pittura, ma anche sulle arti decorative in generale: dall'illustrazione di libri ai disegni per stoffe e carte da parati, dai mobili ai giocattoli, tutto era improntato a uno stile caratteristico - quello che negli anni Trenta in Italia prese il nome di "Novecento". Il riflesso di questo stile appare nei disegni che Galli realizzò per la Manifattura Richard Ginori, dove per un periodo lavorò come disegnatore e decoratore. In questi anni, la sua attività toccava vari generi, dalle pubblicità alle copertine per riviste e spartiti musicali, ai fumetti, al design per oggetti d'arredamento.... C
*di M. Serena Quercioli