Futureshock : naturale e artificiale

 

Valerio Evangelisti gender fantascienza juvenile

FANTASCIENZA  E   GENDER

Nella prefazione ad un saggio apparso tanti anni fa (Di futuri ce n'è tanti. Otto sentieri di buona fantascienza, 2006),Valerio Evangelisti, autore della saga di successo che ha per protagonista Nicolas Eymerich, un inquisitore domenicano del sec. XIV, traccia un quadro senza peli sulla lingua della di crisi che da decenni attanaglia la fantascienza: negli Stati Uniti le riviste più prestigiose o hanno cessato di esistere o vivono, in forma virtuale, nel Web; autori come Delany o Spinrad, un tempo sulla cresta dell'onda e ben remunerati, ora sono pressoché dimenticati e vivono in ristrettezze economiche. Chi non è morto - scrive Evangelisti - "è povero o poverissimo, e può contare solo sul magro sostegno proveniente dai Paesi dell'Est dove, come nell'Italia del secondo dopoguerra, la fantascienza è ancora vista quale sinonimo di modernità. Drammatico il caso di Frank Belknap Long, autore non eccelso ma vecchio amico di H.P.Lovecraft (...). Una decina di anni fa si spense, come Émile Zola, nell'appartamento di due stanze che occupava a New York, ucciso dalle esalazioni di una stufetta" (p.8).
La causa di una tale débâcle? Secondo Evangelisti, è tutta colpa del periodo storico che stiamo vivendo, tutto proteso al presente e chiuso al sogno, al futuro, all'utopia. Naturalmente, non si può non essere d'accordo con lui, dal momento che la fantascienza è un genere letterario a sfondo educativo: si pensi ai romanzi scritti per educare le giovani generazioni all'era dello spazio (juveniles). Ma non basta:  bisogna anche andare oltre e ricercare la causa princeps del crollo degli ideali, dei valori, delle utopie, ecc. In una prima battuta, potremo indicare tale causa nell'attuale, pervasiva dittatura del relativismo; ma ce n'è un'altra ben più grave: l'ideologia del gender. Come nasce? Con l'uso distorto della scienza da parte dell'uomo, il quale, con lo strapotere che essa gli ha messo in mano, vuole giocare a fare Dio: essere una madre senza essere una donna, essere un padre senza essere un uomo, diventare un uomo anche se si è donna e diventare una donna anche se si è uomo, ecc. Tutto questo sta accadendo con la diffusione, a livello planetario, dell'ideologia del gender, gravida di due conseguenze nefaste: 1) rende impossibile ogni vero progresso, in quanto riduce l'uomo al solo corpo; 2) vanifica, con l'abbattimento della legge naturale, il processo educativo.
Tra le due, è la seconda a suonare il requiem per la fantascienza, in quanto blocca la produzione di romanzi a carattere ammonitorio come: 1984 (Nineteen Eight-Four, 1949) di George Orwell, Fahrenheit 451 (1953) di Ray Bardbury, Fabbricanti di schiavi (A for Anything, 1959) di Damon Knight, ecc. Conclusione? Per il rilancio della fantascienza, occorre far rivivere i valori naturali ed eterni insiti nel'animo umano, opponendosi alla teoria del gender che di tali valori sta facendo tabula rasa.

Antonio Scacco

  fantascienza.scacco@gmail.com ,  . Ricordo che è ancora valida l'offerta-omaggio di Critica pedagogica della fantascienza, di Fantascienza umanistica (Primo Premio per la Saggistica 2014 - Città di Vecchiano), di Racconti del Venticinquennale e di Alieni, astronavi, robot... a quanti decidessero di sostenere "Future Shock"